Corsera - Da Onana-Maignan al Lukaku-Ibra sfumato: tutti i duelli del derby tra Inter e Milan
“Chiudere gli occhi e azzerare tutto. Si ricomincia da campo, uno stadio tutto esaurito (incasso di 5,8 milioni). Si ricomincia dal campo". Non ci sono mal di pancia di mercato o di classifica che tengano; a San Siro, domani sarà pienone per una sfida che non ammette sbagli e sbavature e che al di là delle vicissitudini di risultato che vede gli uomini di Pioli in ritardo (di poco) rispetto ai cugini tutto si giocherà nei duelli chiave. Dall’uno contro uno Onana-Tatarusanu: “nel cambio (rispetto ad Handanovic, ndr) l’Inter ci ha guadagnato moltissimo, perché Onana ha un rendimento migliore di Handanovic e Tatarusanu è drammaticamente meno affidabile di Maignan”, assoluto protagonista, insieme a Giroud, dello scorso derby, curiosamente, del 5 febbraio. “Handanovic era finito sotto accusa per i gol di Giroud, perché proprio reattivo. Onana è il suo opposto in tutto” e il bilancio dell’ex Ajax è comunque positivo, al netto dei tanti gol subiti. A differenza di Tatarusanu, sul quale il Corriere della Sera precisa: “Il portiere non deve solo parare, deve anche guidare i compagni: la comunicazione è ai minimi termini” ma sottolinea anche come lo scorso anno, l’estremo difensore rossonero, fermò Lautaro dal dischetto, nota di miele per i milanisti in vista di domani.
“Il grande duello, almeno quello, si rinnova” quantomeno sul campo… Trattasi di Skriniar VS Leao, con lo slovacco che a settembre aveva subito le varie voci di mercato: “Se stavolta sarà diverso lo si capirà presto, perché Leao è sempre un esaminatore attento, capace di sorprenderti anche quando sembra sonnecchiare”. Altro duello tra 'i due ultrà' Dimarco-Calabria, due per i quali “il derby è uno stato dell’animo fin dalla categoria pulcini. Ma il braccio di ferro parte con l’interista in vantaggio: per ‘Dima’ è la stagione della consacrazione”. Ma non solo perché Calhanoglu, dopo la Supercoppa, sarà ancora assetato di vittoria, e il “regista di classe dell’Inter sembra più brillante di questo Tonali”, non al massimo del suo splendore, ma dalla leadership “indiscussa”.
Poi ci sono “Lautaro, Lukaku e Dzeko” due posti per tre con il bosniaco che gioca un posto da titolare con il belga, mentre indiscutibile è la titolarità di Lautaro che “vuole infierire ancora, a testa bassa, come a Riad” con tanto di fascia da capitano al braccio, un particolare non da poco. Infine spazio anche al 'duello' che non ci sarà: l'uno contro uno Lukaku-Ibrahimovic che dopo il famoso testa a testa avuto nel derby in Coppa Italia, all'ultimo anno di Conte, risolto da uno splendido Christian Eriksen, non ha più trovato luce, sfumato anche quest'anno con il ritorno di Lukaku per via del lungo problema al ginocchio dello svedese, ieri tornato in gruppo ma assente nella lista UEFA per il prosieguo in Champions.