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Corsera - Inter scollegata, la posizione di Inzaghi ora è debole: ombre sul suo futuro

di Raffaele Caruso

Dura analisi del Corriere della Sera all'indomani della sconfitta pesante rimediata dall'Inter di Inzaghi contro l'Udinese di Sottil. "Lazio, Milan, Bayern, Udinese: quattro sconfitte in 9 partite, 13 gol subiti, 15 segnati. I numeri dicono che la crisi dell’Inter è già profonda, ma sono comunque asettici: sono le facce, gli atteggiamenti, le gambe che girano e non girano, il senso generale di scollamento (Bastoni che prende a calci la poltroncina dopo la sostituzione) a preoccupare e ad allungare ombre lunghe sul futuro di Simone Inzaghi", si legge nell'edizione odierna del giornale.

Tutti i protagonisti non sono esenti da colpe. "Il problema non è solo l’allenatore, perché le prestazioni dei singoli alla Dacia Arena sono state inquietanti, Brozovic in testa: ma il problema principale sembra la leadership del tecnico, la sua credibilità agli occhi della squadra - si legge ancora -. Che sia un tarlo dovuto allo scudetto perduto o qualcosa di più recente poco importa, perché già dopo la doppia sconfitta Milan-Bayern la società ha fatto qualcosa di insolito, a testimonianza della gravità della situazione: ha parlato cioè alla squadra assieme all’allenatore, entrando nel suo territorio per difenderlo, legittimarlo, rinforzarlo. Ma se appena l’asticella si alza, l’Inter è questa, allora la posizione del tecnico è debole. E qualcosa bisogna fare".

"Prima di cambiare allenatore, forse bisogna capire se Inzaghi ha intenzione di cambiare qualcosa, perché dalla prima giornata di campionato Brozovic non gioca (a essere generosi) più di mezzora sui suoi standard e anche per questo l’Inter si allunga, portando pochi palloni in attacco e soffrendo in fase difensiva. Vedere Makengo e Walace sempre alle caviglie del croato, dovrebbe suggerire contromisure più efficaci del cambio di due ammoniti sulla sinistra dopo mezzora", conclude il Corriere della Sera nella sua analisi. 


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