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GdS - Bufera social su Orsato e Taglia, accuse e fake: interviene la Procura

di Mattia Zangari

Finito non senza polemiche sul rettangolo verde, uno dei derby dei d'Italia più elettrici della storia ha continuato a vivere su Facebook, Instagram e Twitter a colpi di post, immagini, video e labiali. La Gazzetta dello Sport oggi prova a fare ordine, facendo chiarezza sui macro-filoni che hanno abitato i social nel terzo tempo di Inter-Juve, "una rappresentazione della Penisola e delle sue ataviche contrapposizioni", si legge precisamente sulla rosea.

IL LABIALE - Il misterioso caso del labiale di Paolo Tagliavento, quarto uomo a bordo campo. Qualche mestatore - scrive la Gazzetta - si è divertito ad alimentare il fuoco, con una falsa lettura delle parole del collaboratore dell’arbitro. Dalla frase male interpretata "Nel recupero vinciamo" a quella autentica "Che recupero facciamo?" è un attimo. Per giunta non è chiaro se l’episodio si riferisca alla fine del primo o del secondo tempo. Caso da archiviare alla voce bufale e fake news". 

«CIAO TAGLIA» Tagliavento, sempre lui. Di passaggio in zona mista, è stato intercettato da Massimiliano Allegri, attorniato da giornalisti con telefonini «registranti». L’allenatore si è rivolto al quarto uomo di Inter-Juve con un «ciao Taglia» confidenziale, poi è partito un rapido colloquio. I più hanno riportato questo virgolettato di Allegri: «Oh, è andato proprio bene, è stato bravo (Orsato soggetto sottinteso, ndr). Promosso! Eh!». L’audio non è dei migliori e Allegri ha fatto sapere di aver parlato di se stesso, in quel dialogo, e non di Orsato, il cui nome non viene mai fatto. Abbiamo ascoltato un sacco di volte il frammento. Decifrazione difficile, la nota vocale è sporca e il tosco-italiano aspirato di Allegri non aiuta, però se si amplifica al massimo, in effetti si sente «sono andato proprio bene, sono stato bravo» e non «è andato proprio bene, è stato bravo». Si può discutere sull’opportunità che l’allenatore della Juve faccia lo splendido con un ufficiale di gara in una zona aperta ai media, ma bisogna interrogarsi su certe trascrizioni affrettate, per non dire forzate. In ogni caso la Procura federale ha chiesto di acquisire sia questo video sia quello del labiale sul recupero. Il procuratore Pecoraro valuterà se archiviare o aprire un’indagine.

LO SQUALO Per distendere gli animi, venti minuti dopo la fine della partita l’ufficio stampa della Juve ha diffuso un ingrandimento della ferita provocata da Vecino a Mandzukic, con l’entrata che all’uruguaiano è costata l’espulsione. Una gigantografia del taglio, somigliante al morso di uno squalo. Altre immagini meno cruente e più realistiche hanno preso a girare, e però qua e là affioravano foto improbabili, gente che forse giocava al piccolo chirurgo col photoshop. Gallerie fotografiche per stomaci forti. Per inciso, altri scatti restituivano un quadro meno inquietante della caviglia di Mandzu. Anatomia di un piede, fermo restando che il danno c’è stato e che al croato sono stati applicati dieci punti di sutura.

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