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GdS - Chivu e De Rossi, rivali per la prima volta da allenatori. Match speciale per i due, ma l'interista...

di Egle Patanè

"Quell’allenamento a porte aperte (a Trigoria, ndr) in vista della nuova stagione, che il difensore romeno avrebbe poi giocato felicemente all’Inter, è ancora un chiodo piantato nella memoria di Cristian Chivu", ricorda la Gazzetta dello Sport che nella presentazione della sfida tra i due amici, nonché ex compagni ai tempi della Roma, parte da un momento amarcord per la carriera e l'amicizia di Daniele De Rossi e l'attuale allenatore dell'Inter. DDR, all'epoca, aveva già "il fegato per dire alla sua gente di non esagerare con la contestazione. Quando hanno iniziato a diventare rivali in campo, l’amicizia ha continuato a nutrirsi di quell’episodio: li ha uniti più delle 97 gare giocate insieme nelle quattro stagioni passate gomito a gomito nella Capitale" ricorda ancora la Rosea che precisa: "Oggi, però, il rapporto sale a un livello successivo".

I due allenatori "si incontrano da allenatori per la prima volta, in una gara che rischia di diventare sdrucciolevole per il romeno", che entra per la prima volta al Ferraris, stadio "indigesto per la squadra" che negli ultimi anni è uscita dopo aver raccolto soltanto pareggi. L'ultima vittoria è datata 2020, "sei punti persi nelle ultime tre partite esterne con il Grifone. Stavolta, però, per il tecnico dell’Inter è anche una questione di cuore, visto il collega 'speciale'" come ha sottolineato lo stesso in conferenza, dove ha sottolineato le correzioni fatte dopo il ko con il Liverpool, match durante il quale ha perso due pezzi da novanta Calhanoglu e Acerbi. Ulteriori grattacapi per il tecnico romeno che si ritrova ancora una volta a dover alleggerire un clima che, "nonostante le bizzarrie dell’arbitro sul rigore fischiato al Liverpool", si è appesantito anche grazie alle sei sconfitte stagionali.

"Come anche quell’annoso problema dei nerazzurri che, una volta preso uno schiaffo, non riescono mai a rimontare" si legge nella disamina del quotidiano milanese che appunta: "In ogni caso, Chivu ha preso arco e frecce per difendere il suo accampamento. Secondo il tecnico, in queste 21 partite la sua squadra ha 'cannato'" solo il primo tempo con l'Udinese e il secondo col Napoli, "per il resto c’è sempre stata almeno volontà di dominio". Il messaggio è chiaro: "Non cambieremo ciò che siamo", come sempre fatto d'altronde: "Dal Flaminio a oggi, dal campo alla panchina, Chivu di certo non ha mai cambiato se stesso, e l’amico Daniele lo sa bene. Anche per questo, il loro abbraccio di oggi sarà speciale".


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