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GdS - Commisso sfida Oaktree: stesse origini, profili diversi. La strategia del fondo per l'Inter è chiara

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Fiorentina-Inter è l’esempio perfetto di come le proprietà americane non siano tutte uguali. Lo scrive chiaro la Gazzetta dello Sport, che mette a confronto Oaktree e Commisso alla vigilia della sfida del Franchi.

In comune solo l'origine geografica, perché per il resto le gestioni sono parecchio differenti. Innanzitutto, Commisso è un imprenditore, mentre Oaktree è un fondo d’investimento. Il primo ha voluto fortissimamente acquistare una squadra del suo Paese d’origine, il secondo se l’è ritrovata un po’ per caso. Anche gli orizzonti temporali non sono sovrapponibili: Commisso è alla sesta stagione a Firenze, Oaktree alla prima a Milano.

Sull'atterraggio di Oaktree sul mondo Inter, poi, la Gazzetta spiega: "Il maxi-prestito da 275 milioni di euro nel 2021, concesso alla controllante lussemburghese, fu decisivo per salvare i nerazzurri. Tre anni dopo la famiglia Zhang, in crisi di liquidità, non ha rimborsato il dovuto, nel frattempo lievitato a 395 milioni con gli interessi, e Oaktree ha esercitato il pegno sulle azioni diventando, lo scorso maggio, proprietario dell’Inter. Nel primo esercizio sotto la sua gestione, il fondo ha ripatrimonializzato il club per 47 milioni, per cui al momento la sua esposizione sull’operazione calcistica italiana ammonta a 442 milioni (al lordo di eventuali compensazioni con la precedente proprietà). L’Inter, già sottoposta a una pesante cura dimagrante, ha chiuso il bilancio 2023-24 con una perdita di 36 milioni (erano 246 nel 2020-21). Resta il nodo del bond da 415 milioni con scadenza nel 2027, alleggerito dal recente riacquisto di una fetta pari a 15 milioni. La via è quella del riequilibrio economico-finanziario, dello sviluppo globale e dello stadio, su cui Oaktree è scesa in campo direttamente con i suoi manager".


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