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GdS - Eriksen, i racconti di chi lo conosce bene: "Chris come Baggio, all'Inter era solo questione di tempo"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Immaginate che Roby Baggio non giochi mai: sareste scioccati, no? Ecco, per noi è lo stesso. Vedi Conte così passionale, poi Eriksen tanto tranquillo, timido, e pensi siano incompatibili. Invece no: il nostro ragazzo è educato, rispettoso, ma ha carattere. Corre, lotta più di quanto si pensi. È il giocatore che serve all’Inter per questo scudetto". Lo dice, alla Gazzetta dello Sport, Claus Hansen, presidente del club in cui Eriksen ha iniziato col padre Thomas come tecnico. La rosea ripercorre l'alba della carriera di Christian Eriksen, dai primi calci ai camping sul litorale di Jesolo dove ogni estate il giovane Chris andava in vacanza con la sua famiglia.

Tonny Hermansen, allenatore che inserì Eriksen nella selezione giovanile regionale, racconta: "Col Middelfart giocava contro la squadra di mio figlio e lo batteva sempre – ricorda –. Una volta, il miracolo: vincevamo 4-0, poi lui si mise a giocare e finì 8-4. Quando ho potuto allenarlo, ho capito che sarebbe diventato il miglior danese dai tempi di Laudrup: all’Inter era solo questione di tempo, è perfetto da interno". Altra testimonianza arriva da Anders Skjoldemose, il tecnico che lo ha accolto nell’U16 dell’Odense: "Lo chiamavano al Chelsea, al Barça, al Milan... E quando tornava dai provini, i compagni lo tempestavano di domande: lui non si dava arie, in fondo era tutto normale. Può trasformarsi in qualcosa di simile a Pirlo".

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