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GdS - Inter, assalto al Liverpool in 4 mosse: Dzeko regista offensivo, ali al top, difesa e palleggio

di Mattia Zangari

"Abbiamo i numeri per mettere in difficoltà il Liverpool". Partendo da questa considerazione fatta da Massimiliano Farris nel post di Napoli-Inter, la Gazzetta dello Sport ha trovato quattro modi in cui i nerazzurri potrebbero dare filo da torcere ai Reds dopodomani. Il primo ha un nome e un cognome: Edin Dzeko, il fantastico regista offensivo, nella definizione del vice di Inzaghi. Il bosniaco, col classico movimento a venire incontro in zona palla, dovrà spostare nel suo territorio Van Dijk e lasciare spazio alle spalle per gli inserimenti di Sanchez, al momento favorito per un posto da titolare nel confronto con l’ultimo pallido Lautaro. 

Il secondo è il gioco sulle fasce: Inzaghi, secondo i colleghi, alzerà ancora di più Dumfries e Perisic, persino più avanti di Dzeko, che dovrà essere bravo a servirli sulla velocità. "L’idea è sorprendere il Liverpool alle spalle, aggirando la linea difensiva. In un’idea di calcio che vedrà l’Inter alternare il possesso palla a una trasmissione più diretta del pallone, sarà fondamentale capire i tempi di gioco, scegliere quando e come affondare", si legge sulla rosea.

Il terzo riguarda la fase passiva: De Vrij e compagni non dovranno concedere campo, abbassarsi un po’ di più senza snaturarsi anche di fronte a due mostri offensivi come Mané e Salah. L’Inter ha bisogno di saper scegliere quando alzare i tempi del pressing, di conseguenza spostando il baricentro un po’ in avanti: in casi come questi sarà fondamentale fare attenzione alle marcature preventive. Viceversa, importante sarà pure capire quando abbassarsi per proteggere Handanovic.

Il quarto e ultimo riguarda il palleggio, caratteristica che contraddistingue i nerazzurri in Italia, laddove non esistono però squadre che pressano feroci come il Liverpool. Dovrà, allora, essere bravo Arturo Vidal, il principale indiziato a sostituire lo squalificato Barella, a gestire il pallone assieme a Brozovic e Calhanoglu con lucidità, precisione e sveltezza. "Perdere palla nelle terre di mezze significherebbe regalare ripartenze ai diavoli inglesi.Più semplicemente, sarebbe consegnarsi a morte sicura", chiosa la Gazzetta dello Sport. 


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