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GdS - Inzaghi, i quarti di Champions pesano ma non bastano: futuro sempre in bilico

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Se da un lato c'è il Corriere dello Sport che riporta "la versione di Inzaghi", dall'altro ecco la Gazzetta dello Sport che invece continua a picchiare duro sul tecnico piacentino anche dopo il passaggio ai quarti di Champions. "Pesa ma non basta - scrive oggi la rosea -. E sì che pesa, perché il traguardo mancava da 12 anni e non si può non metterlo sul conto di Simone Inzaghi, alla voce risultati raggiunti, risultati oltre le aspettative e le richieste del club. Ma non basta, no, se il riferimento è al futuro sulla panchina dell’Inter. Perché qui si torna e questo resta il punto, il giorno dopo lo sfogo dell’allenatore. Senza troppi giri di parole: la valutazione sul tecnico sarà complessiva. Non è e non sarà un risultato a determinarla, ma un insieme di situazioni. Di certo, nessuno dentro l’Inter – dal presidente Steven Zhang in giù – ritiene accettabile trovarsi a 18 punti dal Napoli, in una classifica che senza penalizzazione della Juve vedrebbe i nerazzurri al terzo posto". Le cose, insomma, appaiono fin troppo chiare.

Le rivendicazioni di Inzaghi nel post-Porto possono avere diverse chiavi di lettura: con chi ce l'aveva? Con la critica esterna o con il fuoco amico? "Il tecnico ha voluto sottolineare i propri meriti, con quelle parole. E ha voluto rimarcare anche il cambiamento di politica del club. Un po’ come a dire: non potete pretendere da me le stesse cose che venivano chieste a chi c’era prima di me, ovvero Antonio Conte, al quale fu fatto un mercato diverso, almeno fino all’acquisto di Hakimi (per intendersi, l’era pre Villa Bellini). Inzaghi rivendica, dunque. Senza neppure che da parte della società l’uscita abbia provocato chissà quale fastidio. Ma certamente è stata notata la tendenza a sottolineare i propri meriti da parte del tecnico. Legittimo, anche se non sempre sul piano della comunicazione la scelta ha prodotto gli effetti sperati", ricorda la Gazzetta. Resta la distanza di visione sugli obiettivi: a Conte si rimproverava il povero cammino in Europa; oggi a Inzaghi viene chiesta continuità in campionato.


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