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GdS - L'impatto tattico di Thuram all'Inter: nessuna incompatibilità con Lautaro e Lukaku. Le ipotesi

di Stefano Bertocchi

Quale sarebbe l'impatto tattico di Marcus Thuram all'Inter? Se lo chiede La Gazzetta dello Sport, analizzando tra le sue pagine l'eventuale apporto che il jolly francese potrebbe garantire all'attacco nerazzurro tenendo conto della sua capacità di sposarsi alla perfezione con qualsiasi partner, da Lukaku a Lautaro, da DzekoCorrea. Il figlio di Lilian ha velocità, senso del gol, tecnica e abilità nello sfruttare gli spazi a disposizione: in carriera è stato spesso utilizzato come attaccante esterno (soprattutto a sinistra) nel 4-2-3-1 o come seconda punta nel 4-4-2, anche se nella stagione in corso sta giocando quasi sempre come prima punta nel 4-2-3-1, anche in virtù ha un fisico importante (192 centimetri) e dell'ottimo feeling con il gol. 

"All’Inter, nel 3-5-2 di Inzaghi, sarebbe un compagno perfetto per Lukaku, non il suo alter ego anche se sono entrambi prestanti e alti - si legge sul quotidiano -. Marcus è intelligente, sa occupare gli spazi che il compagno crea e, anche se non è rapido nei primi metri, in progressione è difficile da riprendere. Big Rom è un maestro nell’accentrare su di sé la difesa e nel duettare con il compagno. Facile intuire che quei due potrebbero fare parecchio male ai difensori. Marcus ha qualità nel toccare la palla, è elegante e coordinato: il belga con uno così a fianco sentirebbe meno la pressione dei marcatori, costretti a “gestire” due colossi, e potrebbe anche trovare più spazi. Neppure con Dzeko ci sarebbero, sulla carta, problemi d’intesa perché il bosniaco è un regista offensivo, abilissimo nell’arretrare anche fino a metà campo per cucire il gioco e attirare fuori dalla linea i centrali avversari creando spazi per i compagni. Thuram potrebbe sfruttare le “spizzate” di testa dell’ex Roma e i suoi movimenti per... buttarsi dentro".

I problemi di feeling sarebbero pochi anche con Lautaro, con il Toro che probabilmente sarebbe chiamato a lavorare un po' più distante dall’area avversaria. Correa è invece l’unico che obbligherebbe Thuram a fare sempre e solo la prima punta: l’argentino, come noto, ha bisogno di un riferimento intorno al quale 'girare'.


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