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GdS - Mourinho capopopolo di casa a San Siro: ecco perché il portoghese è ancora nel cuore dei tifosi dell'Inter

di Stefano Bertocchi

"Bentornato a casa, José", recitava uno degli striscioni esposti a San Siro nella giorno del primo ritorno da ex di José Mourinho a Milano. Un'accoglienza diversa rispetto a quella che verrà riservata domani dai tifosi dell'Inter a Romelu Lukaku, perché c'è modo e modo di dire addio. Questo quanto scrive oggi La Gazzetta dello Sport in uno dei pezzi dedicati allo Special One, destinato alla tribuna in Inter-Roma per la squalifica. 

La rosea definisce il portoghese come un "capopopolo di casa a San Siro" e non solo per i tanti trofei messi in bacheca e per la storia scritta in nerazzurro, ma anche perché quello che diceva ai giocatori lo diceva anche ai tifosi. E poi ci sono quei modi di dire e di fare che non saranno mai dimenticati dal mondo interista: dai «zero tituli» alla «prostituzione intellettuale» fino al noto gesto delle manette e al sogno Champions. Fino ad arrivare all'addio nella famosa notte di Madrid, con l'Inter sul tetto d'Europa: Mou non aveva mai illuso nessuno, ricorda la rosea, sostenendo che già da tempo aveva fatto capire di aver scelto di cambiare. 


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