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GdS - Prima dominante e poi dominata: qual è la vera Inter di Chivu? Gasp o Mou?

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Un'Inter... alla Mourinho. E Chivu non si offenderà mica, visto che il romeno è stato una delle colonne del Triplete. Il manifesto di questa nuova "creatura" arriva direttamente da Bergamo, dove si è vista una squadra totalmente cambiata dopo il gol del vantaggio.

Lo sottolinea la Gazzetta dello Sport: "Un dato conferma la percezione visiva: fino al 65’, il minuto della rete del suo capitano, l’Inter ha avuto un possesso palla del 62,5 per cento. Dallo 0-1 e fino al triplice fischio, questo dato è sceso al 34 per cento, si è quasi dimezzato. Anche perché Chivu ha optato per la difesa a oltranza del vantaggio. All’83’ ha sostituito Zielinski con Frattesi e Lautaro con Diouf. Quest’ultimo cambio - un centrocampista per una punta - ha portato con sé una mutazione di sistema. L’Inter è passata al 5-4-1, con Pio Esposito attaccante unico, ed è scivolata dallo status di dominatrice alla condizione di dominata. Come dire, tutto e il suo contrario. Particolare non secondario, l’Atalanta ha accarezzato l’1-1 con Samardzic, un rischio che è stato conseguenza logica dell’abbassamento di baricentro. Barricate davanti a Sommer".

La rosea si domanda: qual è il vero Chivu? L’allenatore del primo tempo di Bergamo, con le pressioni e la verticalità in testa, alla maniera dell’Atalanta di Gasperini? O il tecnico dell’ultimo scorcio di partita, che toglie una punta per inserire un centrocampista e si difende come faceva Mourinho in certi epici finali? Fino al centro del capitano, l'Inter aveva sovrastato l’Atalanta: perché non andare a caccia del 2-0, anziché arroccarsi a difesa dell’1-0? "Questione antica, da guerra di religione anni Ottanta, quando all’italianismo del concreto Trapattoni si contrapponeva la visione olandese del visionario Sacchi. Non era e non è obbligatorio schierarsi e può essere che sia nel giusto Chivu, con il suo situazionismo. C’è un tempo per attaccare e c’è un tempo per difendere, a dirla con parole bibliche", si legge. Un'Inter alla Mourinho, insomma. O alla Trapattoni. Che non è mai un'offesa.


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