TS - Debiti, un bond "spazzatura", l'età media alta: tutte le colpe della società. Senza quarto posto si ripartirebbe da un punto
La zona Champions è l'obiettivo principale della stagione interista, più di andare avanti in questa edizione della Champions League. Un concetto che Tuttosport oggi ribadisce, tornando indietro a inizio stagione quando a Inzaghi fu chiesto come primo paletto proprio l'arrivo tra le prime quattro. Allora, però, nessuno poteva pensare di arrivare ai quarti con potenzialmente davanti una semifinale contro Milan e Napoli, squadre con cui l'Inter se la può giocare.
Quanto sta avvenendo mette ancora più in risalto le enormi difficoltà nella gestione da parte di Suning. "I piani di Suning legano i futuri societari indissolubilmente ai risultati sportivi - si legge -. La società vive sull’auto-finanziamento puntellato dal prestito ottenuto da Oaktree e da un Bond che oggi è considerato “titolo spazzatura” dal mercato. Suning entro fine anno può rifinanziare il prestito con il fondo americano, ma questo vorrebbe soltanto rimandare il problema di restituire quanto pattuito (nel maggio 2024 saranno quasi 350 milioni) soltanto nel 2026 con ulteriori interessi riparametrati e aumentati. Oaktree non avrebbe intenzione di prendersi cura del club (come fatto da Elliott col Milan) e probabilmente non aspira neanche a dover trovare un acquirente. Nelle ultime settimane qualcosa sembra essersi mosso, ma difficilmente senza il progetto dello stadio di proprietà Suning può raccogliere il miliardo e duecento milioni di euro che chiede per passare la mano"
In conseguenza di ciò, senza i soldi della prossima Champions ci sarebbe il pesante ridimensionamento a cui ha accennato pochi giorni fa Beppe Marotta. Una preoccupazione che i giocatori non hanno, "attratti dal sogno Champions e stuzzicati più dall’idea di far fuori la Juve dalla Coppa Italia (soprattutto dopo quanto successo a Torino...) rispetto alle motivazioni che può offrire il campionato. Difficile pensare che questa colpa sia imputabile solo a Inzaghi, piuttosto quanto sta accadendo è l’effetto collaterale per aver costruito un instant team dall’età media molto alta (28,8 anni: la più alta in Serie A) e dall’ingaggio insostenibile (132 milioni al lordo, il secondo dopo quello della Juve) in cui oggi - per effetto di una classifica tanto scivolosa in A - soltanto otto giocatori sono sicuri di restare all’Inter nella prossima stagione".
Tra questi non rientrano i Barella o Martinez di turno, "ma essendo entrambi top player, non è dato a sapersi cosa potrebbe succedere nel caso in cui dovessero arrivare offerte spiazzanti pure per loro. Domanda che non è nemmeno il caso di farsi per molti altri (da Onana, fino a Dumfries passando - ovviamente - per Brozovic)". Come si ripartirebbe? "Con un nuovo ciclo basato sui giovani e giocatori dagli ingaggi sostenibili", la risposta del quotidiano.