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TS - È l'Inter ma sembra il City. Prova generale pre-Atletico superata a pieni voti: Salernitana tramortita

di Egle Patanè

"È l’Inter, sembra il Manchester City". Apre così Tuttosport il pezzo principale dell'edizione odierna dedicato alla capolista, sempre più in alto. In attesa delle altre, la squadra di Inzaghi va a +10 dalla Juventus, sotterrando la Salernitana già nel primo tempo. 

"Se doveva essere la prova generale in vista dell’Atletico, l’ha superata a pieni voti, con tanto di standing ovation e cori un po’ per tutti, in primis per l’allenatore. Al di là della differenza di valori rispetto all’avversario, c’è modo e modo di vincere. E l’Inter - almeno fino a quando c’è stata partita - ha stretto sotto assedio gli avversari, li ha storditi con gli inserimenti degli esterni e le percussioni dei difensori centrali (come sa fare il City di Guardiola)" - sentenzia il quotidiano torinese. I nerazzurri hanno governato magistralmente anche al netto degli sprechi: un palo, una traversa e fallito un altro gol fatto con Lautaro.

"Inzaghi temeva lo scherzetto di Carnevale" e che la squadra potesse pensare già all'Atletico Madrid. Da lì la decisione di limitare il turnover e via di undici titolare visto nelle ultime uscite con giusto qualche rotazione: Dumfries (al rientro tra i titolari dopo 41 giorni) e Carlos Augusto per Darmian e Dimarco. De Vrij al posto dell'infortunato Acerbi e davanti i soliti due, i titolarissimi: una scelta che premia l'allenatore quanto il capitano che torna al gol e timbra 20esima rete in campionato che gli permette di superare Icardi e prendersi "l’ottavo posto in solitaria nella classifica all-time dei bomber nerazzurri". 

La gara va liscia come l'olio per i nerazzurri, che non lasciano grande fantasia alla povera Salernitana che non riesce mai a reggere il confronto con la macchina Inter. "Alla luce della disparità delle forze in campo (18-0 alla fine gli angoli, con il 15° clean sheet di Sommer, davvero inoperoso), risulta comunque difficile buttare la croce addosso a Liverani che, dopo una manciata di allenamenti, ha deciso di non modificare il 3-4-2-1 dell’ultimo Inzaghi (Filippo)". Difficile comunque "pensare in un finale diverso affrontando un’Inter che ha vinto la 20ª partita sulle 24 giocate in campionato (nella sua storia, soltanto nel 2006/07 era riuscita a fare meglio con 21, ma era il campionato post-Calciopoli". 

Nota di merito a pié di pagina, "ciliegina su una torta già di per sé molto gustosa per i quasi 73mila tifosi, l’esordio di Tajon Buchanan, accolto con un’ovazione anche se l’ultimo applauso l’ha preso Arnautovic, autore del poker proprio sul gong".


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