TS - Inter, il "rumore dei nemici" stavolta lo sente Marotta
Da José Mourinho a Beppe Marotta: sono passati undici anni da quando lo Special One parlava del «rumore dei nemici». "L’allora allenatore dell’Inter voleva alimentare quel clima da assedio esterno, funzionale alla creazione di un gruppo ancora più compatto. Un calcolo premiato dal Triplete centrato pochi mesi dopo, a maggio 2010. Alcuni aspetti degli ultimi giorni rimandano in parte a quell’atmosfera. Sono tanti i fronti aperti, dagli arbitri alle critiche ad Antonio Conte, dalle disparità in materia di tamponi alle convocazioni di giocatori acciaccati in nazionale" scrive Tuttosport, che approfondisce il parallelismo concentrandosi sulle ultime dichiarazioni dell'a.d. interista.
Dalle modalità di esecuzione dei tamponi (compresa la positività anomala accertata dalla Uefa con Hakimi prima della gara di Champions League con il Borussia Moenchengladbach) fino alla presa di posizione sulla questione delle Asl: su tutto quello che riguarda il coronavirus, Marotta chiede parità di trattamento. "Compresa l’introduzione di un centro di laboratori centralizzato per i 20 club di Serie A: l’ad nerazzurro propone Synlab Group, lo stesso scelto dalla Uefa" riferisce il giornale.
Ma ci sono anche le questioni calcistiche. Dallo sfogo per il rigore non concesso durante Inter-Parma per un fallo su Perisic fino allo scambio di opinioni con il designatore Nicola Rizzoli sul nuovo ruolo affidato a Gianluca Rocchi. "Questo clima sembrerebbe ideale per un allenatore dal carattere fumantino come Antonio Conte. Invece il tecnico salentino non si espone" conclude TS.