TS - Tra certezze assodate e innesti, l'Inter riparte con il tacito obiettivo dello scudo
Rientrati ieri ad Appiano Gentile, i nerazzurri svolgeranno oggi il primo vero allenamento della nuova stagione, nonostante l'assenza di diversi nazionali, in rientro domani, quando Antonio Conte potrà riabbracciare la sua squadra al completo. Tuttosport traccia la linea del tempo del tecnico salentino che quattordici mesi dopo ma neanche un titolo portato in bacheca, riparte dall'Inter e con l'Inter, nonostante le incertezze che aleggiavano all'indomani della finale di Europa League. Risolte le tensioni in quello che è passato alla storia come il 'patto di Villa Bellini', dove tra Conte e il club si è scelta la via della continuità congiunta, con tanto di comunione d'intenti malgrado l'impossibilità di fare investimenti "super" e la necessità di un mercato autofinanziato, ma che "finora ha portato elementi importanti, senza dubbio migliori di quelli che sono andati a rimpiazzare".
"L’Inter avrà l’obbligo di provarci" - si legge - e pur facendo evitando di parlare di scudetto pubblicamente, "il primo a voler riempire la bacheca" è proprio il salentino. "L’Inter, del resto, ha tutto per competere con i bianconeri, ma serviranno indubbiamente ancora delle conferme e si dovrà migliorare in alcuni aspetti". Le conferme sono senza dubbio una delle coppie più belle dello scorso campionato: la LuLa, in rete ben 55 volte insieme, di cui 34 di stampo Lukaku, 21 sottoscritte da Lautaro. Una coppia che, forte del ruolo del belga e della permanenza dell'argentino, fa già sorridere il tecnico. La LuLa se replica la forma messa in mostra nella passata stagione, corroborata dalle energie fresche che Alexis Sanchez potrà fornire, non può che fornire quelle certezze più volte richieste da Conte.
Certo è che "il capitolo gol, però, andrà allargato" - come si legge sul quotidiano torinese che sottolinea il marchio di fabbrica dell'ex centrocampista bianconero oggi alla guida della Beneamata: "Le squadre di Conte hanno sempre potuto godere di un importante apporto realizzativo dalla linea centrale" e in tal senso, a inizio stagione, aveva fatto ben sperare Stefano Sensi, andato ko per praticamente tutta la stagione. Pur senza un playmaker alla Conte, dei 38 gol messi a segno dalla linea centrale 24 nascono dai centrocampisti e 14 dagli esterni. Una "cifra totale buona - nel triennio alla Juve i gol da centrocampisti ed esterni furono rispettivamente di 36, 44 e 44 - ma è chiaro che Conte voglia più soluzioni per non essere troppo legato alla Lu-La". Fondamentali in tal senso l'arrivo di Hakimi e Vidal, "senza dimenticare Nainggolan (se resterà)".
Un'altra certezza dalla quale riparte la Beneamata è senza dubbio la difesa, la migliore in Italia: 36 i gol subiti dai milanesi e al di là dell'importanza di Handanovic, al "momento sono tutti confermati, anche se il mercato potrebbe spostare Skriniar (difficile), Godin e Ranocchia". Importante l'innesto Kolarov, che porta esperienza e carisma: "Il serbo sarà fondamentale per aumentare il coefficiente di pericolosità dell’Inter sui calci piazzati. Sia con le punizioni dirette, sia sugli angoli".
Resta da sciogliere il nodo Eriksen, ad oggi ancora punto di incertezza per l'Inter e per il tecnico, con il quale "non c’è stato feeling" - come fatto trapelare dallo stesso giocatore in un'intervista, "e se arriverà un’offerta da 50 milioni verrà probabilmente presa in esame, ma se resterà, il tecnico avrà l’obbligo di inserirlo maggiormente nell’impianto di gioco". Un altro aspetto da migliorare per i nerazzurri, sarà quello relativo alla mentalità, quella giusta che serve ad evitare i tanto ripetitivi cali da dicembre in poi che neanche Conte è riuscito a evitare.