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Joe Barone: "Contro i fondi e il potere degli agenti. Vlahovic? Dico una cosa"

di Alessandro Cavasinni
Intervistato da Repubblica, Joe Barone, braccio destro di Commisso alla Fiorentina, ha parlato anche della situazione di Dusan Vlahovic.

Qualcuno ha accusato la nuova proprietà di non essere esperta a livello calcistico…
"Non è vero. Ci sono persone che lavorano da una vita qui dentro: il ds Pradè, il dt Burdisso, il direttore del settore giovanile Angeloni. Abbiamo idee chiare e adesso sono sotto gli occhi di tutti".

Con un colpo questa squadra potrebbe davvero ambire per l’Europa? Si parla di Ikoné, esterno offensivo del Lille.
"Sappiamo cosa fare a gennaio, stiamo lavorando da tempo. Seguiamo Ikoné, ci piace e sarebbe l’ideale per il nostro gioco".

Certo, con un Vlahovic così tutto è più semplice. No?
"È un professionista serio, su questo non posso dire niente e io ho anche un buon rapporto con lui. Siamo stati chiari con Dusan. Gli abbiamo proposto il rinnovo, il più alto di sempre nella storia della Fiorentina. L’abbiamo fatto più volte e sia lui che il procuratore ci hanno fatto capire che non vogliono accettare. La proposta è sul tavolo e rimane quella".

Però non la accetta. Cosa accadrà a gennaio?
"A oggi è un giocatore della Fiorentina. Non posso sapere quel che accadrà in futuro. Però una cosa voglio dirla: questo è un gruppo, compatto e forte. Vlahovic
è uno dei suoi componenti".

Una delle battaglie di Commisso e della Fiorentina è quella per arginare i procuratori…
"Commisso e Barone non sono contro i procuratori, ma oggi il mercato è totalmente controllato da loro. A noi non piace il double dipping, ovvero quando un agente prende una percentuale da entrambe le parti. Sia dalla società dove risiede il suo calciatore, sia in quella dove vorrebbe che finisse al termine di una trattativa. Questo deve finire. Ci vogliono regole chiare, precise, che tutti devono rispettare. Se c’è una quota, una percentuale: che sia quella. Sempre, fissa. Vogliamo continuare questa battaglia non per la Fiorentina ma per tutto il calcio, non solo quello italiano. A volte ci sentiamo da soli, invece tutte le società dovrebbero camminare insieme a noi".

E a livello di governance del calcio italiano?
"Qualcosa deve cambiare, è chiaro. Chiediamo più trasparenza. La Fiorentina è contro i fondi di private equity all’interno della Lega Serie A".
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