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Koulibaly: "Premier top, ma non mi piace stare in panchina. Ecco perché ho scelto l'Arabia"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Lunga intervista del Corriere dello Sport a Kalidou Koulibaly, appena passato dal Chelsea all'Al-Hilal e accostato per qualche giorno anche all'Inter. Ecco uno stralcio delle parole del difensore senegalese.

Napoli-Londra-Riad, Serie A-Premier-Saudi League: la sua vita in dodici mesi è cambiata due volte.  
«Vero. E ora in maniera radicale, profonda: cambio continente e anche stile di vita. Ma sapete cosa? Sono molto contento della mia scelta per tanti motivi».  
 
Facciamo l’elenco.  
«Sono felice perché sono musulmano e arrivo nel Paese giusto. E sono entusiasta di essere uno dei primi a sbarcare in un campionato in evoluzione: spero di aiutare l’Arabia Saudita e l’Al-Hilal a scrivere una nuova storia sportiva. E poi c’è questo contratto molto importante».  
 
Com’è stata la Premier di Kalidou? 
«Con il Chelsea ho vissuto una grandissima esperienza. La Premier è fantastica: tanta intensità, tanti gol, giocatori molto veloci, grandi talenti. Loro si aspettavano il Koulibaly di Napoli, ma non credo che la mia stagione sia stata così male. Avevo bisogno di tempo: in un anno non ho potuto dimostrare quello che avrei voluto per le scelte dell’allenatore e della società».  
 
E alla fine è andato via.  
«Non avevo garanzie di giocare sempre: sono sempre stato serio e professionale, ma non mi piace stare in panchina a fare niente. Preferisco un posto dove mi vogliono, dove sono al centro di un progetto e posso essere di esempio ai giovani». 


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