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L'aneddoto di Daniel Fonseca: "Ranieri? Mi chiamava e mi diceva di non andare alla Juventus o all'Inter"

di Stefano Bertocchi

Intervistato oggi dal Corriere dello Sport, Daniel Fonseca parla della sfida tra Napoli e Roma e tra due persone che stima come Antonio Conte e Claudio Ranieri. E non dimentica di raccontare un curioso aneddoto in cui viene nominata anche l'Inter.

Con Conte avete condiviso la Juve dal 1997 al 2001.  
"Lui correva e io facevo gol... Il c apitano! L’ho sentito pochi mesi fa: è un killer, finché non vince non molla. E se perde è insopportabile, non ti dice neanche buongiorno".  
 
Gli è rimasta la stessa voglia di vincere anche da allenatore.  
"È un predestinato. Uno dei migliori del mondo. È il Comandante".  
 
E invece Claudio Ranieri chi è?  
"Il mio padre calcistico: da lui ho imparato molto e con lui sono maturato molto. È stato fondamentale per me e i miei approcci con il calcio italiano. È stato anche molto paziente".  
 
Quando parla di Ranieri c’è sempre l’aggettivo: “Molto”.  
"Eh, il mister... Mi ha voluto al Cagliari a 21 anni, ha creduto in me e ha avuto tanta, tanta pazienza".  
 
Era tremendo? 
"No, macché: i primi sei mesi sbagliavo tutto, non riuscivo a tirare neanche in porta... A Cagliari ci è andata bene". 
 
Dal 1990 al 1992: 50 partite e 17 gol.  
"Sì, e poi mi portò al Napoli. Ricordo che prima di firmare mi chiamava e mi diceva: “Sono tuo padre, non dimenticarlo, non mi tradire, non andare alla Juve o all’Inter”. Peccato non aver avuto continuità, dopo due anni dovettero vendermi".  
 
Conte può vincere lo scudetto anche con il Napoli? 
"Certo. Con Antonio in panchina può succedere di tutto".  


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Venerdì 19 dicembre