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L'ex procuratore Pecoraro: "Dai fallimenti al caso Suarez: manca la voglia di andare fino in fondo". E torna su Inter-Juve 2018

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Giuseppe Pecoraro, ex prefetto di Roma ed ex  procuratore generale della Federcalcio dal 2016 al 2019, ha parlato al Corriere dello Sport. Ecco alcuni stralci della sua intervista.

Come stiamo a giustizia sportiva? 
"Mah, in generale il rapporto tra organismi sportivi e ordinari resta contraddittorio, anche in campo internazionale. Guardi com’è andata la vicenda del marciatore Schwazer. Se restiamo in Italia e nell’ambito del calcio, figuriamoci se posso parlare meno che bene del mio successore Giuseppe Chinè. Una persona stupenda e l’uomo che ha impostato tutte le indagini che abbiamo condotto a termine sui club in difficoltà finanziarie. Adesso diventa capo di gabinetto del ministero del tesoro". 
 
Ci sono vicende che lasciano perplessi. Per restare nel piccolo: analoghe espressioni blasfeme sono punite una volta con la squalifica e un’altra con l’ammenda. 
"Dovrebbe essere il giudice sportivo a spiegarne il motivo. Però ha ragione, queste sono piccolezze. A me preoccupa di più, per esempio, il fatto che tante squadre nelle serie inferiori vengano improvvisamente escluse per problemi finanziari. Problemi del genere falsano i campionati". 
 
E lasciano per strada i giocatori e a terra i tifosi. Era questa una delle sue principali preoccupazioni quando reggeva la procura, vero? 
"Certo, ed era nostra cura segnalare in anticipo situazioni di questo genere. Anche la regolamentazione delle esclusioni e delle conseguenze sulla classifica meriterebbe una riforma approfondita. Ma è mancata nelle Leghe un’adeguata opera di sorveglianza e da parte della Federcalcio la dovuta attenzione". 
 
Perché? 
"“Quieta non movere”, non disturbare ciò che giace tranquillo. Non è stato fatto nulla, nonostante le nostre sollecitazioni, su tre argomenti portanti quali i problemi di bilancio dei club, le scommesse e le plusvalenze. Manca la volontà di andare fino in fondo. Inoltre mi sarei aspettato di ascoltare una presa di posizione sulla questione dell’esame d’italiano di Suarez". 
 
Che cosa le ha fatto Gravina? 
"Nulla. Constato che di fronte alla necessità di strumenti più efficaci è stato dimezzato l’organico della procura federale. Eravamo in dieci, ci siamo ritrovati di colpo in cinque. Anche per questo ho deciso di andarmene". 
 
E i vertici della Figc come reagirono alle sue dimissioni? 
"Non mi sembrava che fossero disperati". 
 
Si diceva: Pecoraro applica principi giuridici astratti ma non conosce i regolamenti. 
"Si disse quando non vollero darmi l’audio del dialogo tra Orsato e il Var intorno alla mancata espulsione di Pjanic in Inter-Juventus del 2018. Perché, mi raccontarono, non esisteva. Mi domando perché invece esistessero sonoro e video di tutte le altre situazioni". 
 
Già che ci siamo: la convince la sentenza del collegio arbitrale del Coni su Juventus-Napoli, la partita saltata per Covid? 
"Non poteva che andare così, con l’annullamento della sconfitta a tavolino del Napoli. Questione di gerarchia delle fonti di diritto. Il presidente Franco Frattini è un giurista di livello eccelso". 

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