La nuova vita di Cordoba al Venezia: "Il passato all'Inter mi aiuta"
di Alessandro Cavasinni
Cordoba, come ci è arrivato al Venezia?
"Grazie a un mio amico architetto americano che vive a Como. Mi ha chiesto se ero ancora impegnato nel calcio. Gli ho risposto che non stavo facendo molto ma che in un futuro mi sarebbe piaciuto lavorare in una realtà seria. Avevo avuto contatti con altre società che non mi avevano convinto. Allora lui mi ha detto: “C’è un club dove ti troveresti molto bene, il Venezia. Conosco il proprietario, sono persone serie”".
Aver fatto il team manager all’Inter l’ha aiutata?
"Beh, sì. Sono nelle doppia veste di socio ma anche responsabile tecnico, cerco di essere operativo e mettere la mia esperienza al servizio della società. E ho sposato la filosofia di questo club che è anche la mia: guardiamo avanti, dunque diamo molta importanza ai giovani".
Venezia simbolo dell’internazionalità, come città e come squadra, una babele di lingue. Come la sua Inter.
"Ho fatto parte della squadra più internazionale d’Italia e forse d’Europa, vero. Quindi per me non è una cosa strana, anzi se posso contribuire anche su questo aspetto lo faccio più che volentieri".
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Sabato 14 dicembre