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Liguori accusa: "Bruciato dal Napoli nella trattativa Osimhen. Lille? Mai stato"

di Alessandro Cavasinni
"Lille? Non ci sono mai stato". Intervistato da Repubblica, Luigi Liguori, attaccante classe 1998, parla dell'operazione di mercato nel quale è finito a suo dire senza sapere nulla e che ha portato Osimhen al Napoli. Il quotidiano riassume la vicenda: "Il Napoli ha acquistato l’attaccante nigeriano nel 2020 per 70 milioni cedendo in cambio al Lille quattro calciatori per 20 milioni totali. Erano il terzo portiere Karnezis e tre ragazzi meno noti. Liguori era uno di loro. Nell’affare fu valutato 4 milioni: oggi, a 23 anni, con un figlio piccolo e una bimba in arrivo, gioca nell’Ercolanese, Eccellenza campana, mentre l’affare Osimhen è finito nella relazione della Covisoc sulle plusvalenze sospette".

Liguori, si ricorda com’è andata?
"Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille".

E siete andati in Francia?
"Non siamo mai andati a Lille".

Mai? Nemmeno per firmare?
"Mai. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno".

E quindi cosa è successo?
"A quel punto abbiamo chiesto di poter restare un altro anno in Italia in prestito. Avevo già la squadra, a Fermo mister Antonioli mi voleva a tutti i costi. Ho fatto sei mesi alla Fermana e poi sono andato a Lecco. Quando è finito il prestito, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre".

Tutti e tre?
"Sì, noi tre contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita".

Lei lo sa quanto è stato valutato?
"Quattro milioni di euro".

Non le è sembrata una valutazione fuori mercato? Non si è sentito una pedina di scambio?
"Sì e mi fa rabbia. Non poca, tanta rabbia. Abbiamo scoperto che non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro. Ci  siamo 'bruciati' per colpa del Napoli".
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