Marchisio: "Inter la più attrezzata, il segreto è Conte. Ma non diamo per morta la Juve"
Claudio Marchisio è protagonista oggi di un'intervista con Tuttosport in cui traccia un quadro della lotta scudetto. Difficile, secondo l'ex centrocampista, vedere analogie con l'annata 2015/2016. "Sinceramente non trovo tante analogie - dice -. Anche perché all’epoca noi eravamo in una situazione più tragica di classifica, ma con più tempo a disponibile. La Juventus di adesso non ha molto tempo da perdere. Certo, se infilasse una serie di 7-8 vittorie, allora...".
Il Milan, al contrario, sta andando benissimo. "Rivedo la prima Juventus di Conte - dice Marchisio -. Non è la squadra più forte, ma sta dimostrando, anche nelle difficoltà, di avere uno spogliatoio duro, resistente, granitico. Anche quando manca Ibra riescono a stare uniti e portare avanti quello che lui ha insegnato. Sono segnali importanti. Maldini ha lavorato benissimo, Ibra è stato decisivo, Pioli si sta dimostrando un grande allenatore, ma è il gruppo che può fare la differenza. L’Inter? La più strutturata per vincere. Lo si è visto nell’ultimo periodo, pur con prestazioni non all’altezza della rosa hanno vinto una serie di partite e i punti di distacco imposti alla Juventus iniziano a essere importanti. E sa qual è il segreto? La conferma di Conte, nonostante i casini estivi. Perché in una stagione come questa, la continuità tecnica è un vantaggio mostruoso su chi ha cambiato. Oggi Conte sfrutta le basi gettate l’anno scorso. Ho sentito Arturo (Vidal, ndr) dire che è cambiato rispetto a quello della Juventus, può darsi... A me sembra il solito, soprattutto quando punzecchia la squadra o l’ambiente con le sue dichiarazioni post partita".
In ogni caso, secondo Marchisio, lo scudetto non è ancora assegnato a una milanese. "La ripresa di Milano è un segnale importante per il calcio italiano e comunque, da spettatore, è un bello spettacolo perché tra gennaio e febbraio potrebbero esserci clamorosi colpi di scena. Occhio, in tutto questo, a dare per morta la Juventus. È sempre l’errore più grave che si possa commettere".