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Marini: "L'Inter resta la più forte. Calhanoglu è completo, per me è tra i tre centrocampisti migliori al mondo"

di Stefano Bertocchi

"Ero un numero 8, se consideriamo le maglie di una volta. Ero un regista difensivo e sì, mi rivedo un po’ in Brozovic, anche se per me Calhanoglu è oggi uno dei centrocampisti più forti in assoluto". Lo dice Gianpiero Marini, ex centrocampista dell'Inter intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport. 

Marini, una bella carriera da calciatore, una Coppa Uefa vinta come allenatore dell’Inter nel 1994. Poi lei è uscito di scena.
"In realtà sono rimasto nel calcio con un ruolo meno impegnativo, ho smesso nel 2012 come selezionatore della Nazionale under 21 della Lega di Serie B, ruolo in cui ho convocato ragazzi che hanno fatto strada: Bonucci e Marchisio, per esempio. Dopo l’Inter ero andato a Como e nel 1997 vincemmo la Coppa Italia di Serie C. Dopo il Como ero passato alla Cremonese e nel 1998 ottenemmo la promozione in Serie B".

Nell’Inter lei aveva vinto lo scudetto con Eugenio Bersellini allenatore.
"Lo chiamavo Tiger, Tigre, per come ci massacrava di lavoro, ma non mi sono mai alzato scontento di andare ad allenarmi. Anzi".

Nel 1994 vinse la Coppa Uefa da allenatore dell’Inter.
"In febbraio subentrai a Bagnoli. Annata difficile, piena di infortuni, ma in Europa volavamo, in finale battemmo il Salisburgo".

Quali giocatori le rubano l’occhio?
"Nel mio ruolo Calhanoglu, Barella, Tonali e Locatelli. Calhanoglu è completo, per me è tra i tre centrocampisti migliori al mondo".

L’Inter tratta Frattesi.
"Approvo, È forte, un “8” incursore".

Il centrocampista più bravo di sempre?
"Lothar Matthäus. Mostruoso".

Simone Inzaghi?
"In campionato andava male e in questi casi l’allenatore è nel mirino. Poi è stato eccezionale nel raddrizzare la stagione, l’Inter dell’ultimo periodo è stata meravigliosa. Chapeau. Sottolineo un particolare: Riccardo Ferri team manager è stata una mossa importante, ha saldato squadra e società. Bravi Marotta e Ausilio a sceglierlo. Marotta me lo ricordo ragazzo sveglio, nel Varese. Io giocavo lì e lui era sempre a bordo campo. I club hanno bisogno di uomini così, di profonda estrazione calcistica. Il fondo americano deve fare business e non gli importa d’altro".

Chi vincerà lo scudetto del 2024?
"L’Inter. Già era la più forte quest’anno, ma in campionato ha perso 11 partite e addio scudetto, ma era e resta la squadra più forte".


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