Nela: "Bove? Valgono solo le parole degli esperti. Il caso Eriksen dimostra che i controlli ci sono"
"Adesso Edoardo deve solo stare tranquillo, pensare a guarire. Decideranno i medici, in base alle analisi che stanno effettuando, le ragioni di questo malore. Ho letto tante cose: valgono solo le parole degli esperti. Poi ci sarà tempo per decidere cosa fare in futuro. L’importante è che guarisca". A parlare è Sebino Nela, dalle pagine del Corriere della Sera. L'ex calciatore della Roma ha avuto un arresto cardiaco l'11 marzo 1984 durante una partita e pochi anni dopo (1989) era in campo quando qualcosa di simile accadde a Lionello Manfredonia.
"Si è capito subito - dice riguardo a quanto accaduto a Bove - che era una cosa grave. Il corpo riverso bocconi di Bove e le facce terrorizzate di chi era in campo. Le stesse che avevamo visto tante altre volte, come nel caso di Eriksen agli Europei. Capisco Bove: ho letto che ha chiesto quando potrà tornare a giocare. È normale, passata la paura del momento, che poi non ricordi in modo dettagliato, come accadde a me, guardi al futuro, alla tua vita di calciatore, specie per Edo che ha 22 anni. Ma adesso ci vuole la tranquillità che porta alla guarigione. I controlli ci sono e, soprattutto in Italia, sono giustamente severi. Il caso Eriksen lo dimostra. Ed è fondamentale che intorno al campo ci siano tutti gli strumenti che, in mano ai professionisti, salvano le vite".