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Pagelle CdS - Dzeko un ciclone, Lautaro deve scaldarsi

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Voti moderati del Corriere dello Sport agli interisti il giorno dopo il pareggio di Napoli nel match-scudetto contro gli azzurri di Spalletti.

S. Inzaghi (all.) 6,5  A Farris e alla squadra ha detto tutto ciò che si deve in gare del genere ma De Vrij gli straccia il piano-A e lo costringe ad una interpretazione diversa, che nella ripresa gli viene agevolata dal pareggio. La fisicità è nel match e lo aiuta a governare la situazione e a domare il pericolo. 
 

Handanovic 7   Ops (17’): va a vuoto, in maniera clamorosa, e sono attimi di terrore nell’area. Ma quando chiude Osimhen ed Elmas, ad un niente dal raddoppio, rimette la firma sul match.  
 

Skriniar 6   Sa che il margine d’errore dev’essere ridottissimo e Insigne non gli permette di essere lucidissimo nei movimenti. sa come si sta nell’imbarazzo e non si lascia andare, ma tiene la zona.  
 

De Vrij 5   La apre in maniera scomposta, perdendosi su un pallone “mascherato” che lo disorienta e lo trascina al fallo. E da quel momento entra in un frullatore, che lo porta ad uscire esageratamente dalla linea.  
 

Dimarco 6   Fa (ovviamente) cose diverse da Bastoni e per dimostrarlo se ne va spesso a zonzo, provando a rappresentare l’uomo in più ma finendo per diventare quello in meno in difesa. Poi intuisce che bisogna rimanere più spesso dietro e trova le coordinate.  
 

 D’Ambrosio (45’ st) sv   Per guadagnare secondi.  
 

 Dumfries 7  Ha una corsa che costringe il Napoli a profonde ritirate. Sa come far arrivare l’Inter a lui, aprendola e costringendola a cercarlo. Fa male e (42’) deve osare da solo, perché va troppo veloce rispetto ai compagni. Ma è bello da vedere nella sua falcata grossa, grassa. Un diavolo.  
 

Barella 5,5   Rimane inghiottito nel meccanismo delle coperture del Napoli, che gli sta addosso e gli chiude qualsiasi linea di passaggio. La ripresa è di gamba, di pressione (su Lobotka), di chi sa cosa concedere o di chi è consapevole di non dover poi esagerare più di tanto.  
 

Brozovic 6   Sente Zielinski alle proprie spalle, è una presenza minacciosa che poi gli si para dinnanzi nella fase due, quando dovrebbe costruire. Ma all’Inter non ha bisogno di far la voce grossa, gli basta dimostrare che lui è in campo anche per aiutare. Niente Sassuolo, per un giallo speso gratuitamente.  
 

Calhanoglu 5,5   Per tentare di far saltare gli equilibri, ondeggia pure sul centro-sinistra: come se cercasse un venticello che spingesse lui o anche l’Inter a cambiar rotta. Elegante, ma sfila ai margini della passerella.  
 

Vidal (39’ st) sv   Un pizzico di freschezza, non si sa mai.  

Perisic 6,5   Per un po’, una ventina di minuti, pare stia in apnea. Quando riemerge, dà strappi che sarebbero decisivi se in mezzo lo seguissero secondo i suoi personalissimi ritmi. Ha intelligenza calcistica ma si sapeva.  
 

L. Martinez 5,5   Ha bisogno di scaldarsi, probabilmente, e si comincia a vedere nella ripresa, allargandosi, andando a prendere spazi che altrimenti non troverebbe.  

Sanchez (39’ st) sv   Gli lasciano i calci d’angolo. Altro non c’è.  

 
Dzeko 7  La palla più pulita del primo tempo gli arriva ad una manciata di metri da Ospina: non deve staccare, semplicemente colpirla, e lo fa come il vero Dzeko non avrebbe mai fatto. Mai lasciargli un’altra opportunità: alla seconda, la sorte gli dà una mano, ma fa parecchio da sé. Un ciclone, nella circostanza. 


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