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Paolillo: "Il calcio ci metterà due anni a riprendersi. FFP, serve una revisione temporanea"

di Redazione FcInterNews.it

"Voglio essere realistico: occorreranno almeno due anni dalla fine della pandemia perché il mondo del calcio è strettamente legato a quello industriale ed economico". L'amaro arriva in fondo, nell'intervista che Ernesto Paolillo ha rilasciato a Tuttosport. Per anni dirigente dell'Inter e nel corso del suo passaggio in nerazzurro si è occupato, insieme a Jean-Michel Aulas (presidente del Lione) di creare i parametri del Fair Play Finanziario

Oggi evidenzia tre grandi necessità: "Liquidità, tagliare i costi e iniziare a pensare quello che sarà il dopo. L’industria calcio ha un problema immediato, dato dalla sospensione dei campionati, e il problema di dover affrontare una ripresa che sarà lenta". Serve, secondo l'intervistato, "una revisione, almeno temporanea, del financial fair play, per aiutare le squadre nella ripresa. Revisione che però non deve essere un allentamento delle regole per permettere alle grandi di fare acquisti a mani basse allargando il divario con chi ha meno liquidità. Piuttosto nei bilanci deve essere data la possibilità di allargare il deficit massimo sostenibile dovuto ai ricavi mancati per effetto del Coronavirus. Riprendere a giocare? Aiuterebbe dal punto di vista economico e sarebbe uno strumento per dare distrazione alla gente, però d’altra parte c’è il grande dubbio legato alla regolarità dei risultati». 

Quanto alla possibilità di ridurre il numero delle partecipanti del massimo torneo, Paolillo ritiene sia un "eterno problema", ma anche qualcosa che oggi sarebbe "penalizzante". Così come la Superlega. La crisi, infatti, "di certo può rendere più appetibile quella strada. Però non vanno trascurati i problemi che andrebbero a crearsi per i club più deboli perché la Superlega va a intaccare l’importanza dei campionati nazionali che, con meno attrattività, hanno pure meno ricavi. Indubbiamente però la strada è quella, ovvero rendere ancor più interessante la competizione per rendere l’industria calcio ancora più attraente e stabile dal punto di vista economico. E per molti versi, un campionato europeo ha molte di queste positività".

Impossibile, infine, pensare a un mercato col salary cap. "In Europa non è giuridicamente praticabile, solo un cambio delle regole a livello continentale può abbattere questo tabù", afferma Paolillo. 


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