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Ranieri: "Stagione da finire, ma non così. Chi si assume la responsabilità se accade qualcosa di grave?"

di Redazione FcInterNews.it

"Ciascuno di noi avrebbe voglia di tornare sul campo. Ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità?". Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria, inizia così la sua intervista al Corriere della Sera. "Sulle date non ci sono certezze. La verità è che ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare - dice - Siamo una delle industrie più a rischio proprio perché il nostro è uno sport di contatto. E non vorrei che la fretta ci portasse a commettere degli errori. È giusto fare tamponi, come i test sierologici. Ma in questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico".

Ranieri è contrario anche al ritiro prolungato. "I giocatori sono chiusi in casa da quasi due mesi e stanno dando i numeri. Tra un po’ parlano con i muri... Molti sono da soli, con la famiglia lontana. E dovrei portarli in ritiro un altro mese con la prospettiva di tenerli isolati anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura, non è credibile. Le nostre case sono diventate il posto più sicuro del mondo. Perché dovremmo andare in albergo ed entrare in contatto con il personale della struttura?".

Il tecnico doriano sottolinea di essere "d’accordo con chi dice che la stagione va finita, così non si arrabbia nessuno. Ma nei termini e nei modi giusti. La salute viene prima di ogni altro interesse. Non bisogna ripartire perché dobbiamo, ma farlo quando siamo certi che tutto andrà bene. Nel momento in cui gli ospedali non saranno più ingolfati e i test accessibili. Gli interessi della comunità vengono prima di quelli del calcio. Altrimenti significa prendere in giro gli eroi che ogni giorno lottano per noi. Ricominciare in agosto? È un’ipotesi. Non so se quella giusta e non so se si può fare. Di sicuro non vedo perché si debba correre adesso con tutte le problematiche e i rischi che ci sono".

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