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Raspadori: "Ero malato di Inter, Eto'o l'idolo. Al Sassuolo dopo il Triplete"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Devo ringraziare De Zerbi che ha sempre avuto fiducia. E prima tutti i responsabili delle giovanili. La squadra mi ha aiutato in questo percorso di crescita". Parla così Giacomo Raspadori, attaccante del Sassuolo, autore contro la Lazio del suo primo gol in Serie A. Ecco alcuni stralci dell'intervista alla Gazzetta dello Sport.

In estate la voleva il Monaco, a gennaio mezza Serie B.
"Ho preferito restare per imparare. Per raggiungere il mio obiettivo con il Sassuolo".

Quale?
"Conquistarmi un posto in A. A 14 anni avevo offerte da Inter, Milan e Roma. Dopo una cena coi genitori scelsi di restare".

È stata dura rinunciare alla "sua" Inter?
"A 10 anni ero malato di Inter, con Eto’o idolo. Dopo il Triplete ho scelto il nero-verde...".

Come mai?
"Ho seguito mio fratello Enrico, 3 anni più grande. Anche lui punta, destro. Io sono mancino naturale, ma per imitarlo ora calcio di destro anch’io. E sono potente, anche sulle punizioni. Ma col mio piede naturale sono più preciso. E tutti mi dicono che sono ambidestro".

Quei paragoni con Aguero?
"Il suo modo di giocare mi fa impazzire, mi hanno accostato anche a Di Natale e Tevez. Ma resto coi piedi per terra".

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