Repubblica - A Venezia, Inter tennistica: solidità, risultato e grazia
di Egle Patanè
"Gestire l’uno a zero, senza l’ansia di chiudere la partita, né la paura di subire gol" è quanto fatto ieri dall'Inter di Simone Inzaghi che contro un Venezia "ordinato e mai arreso" ha dato ulteriore dimostrazione di forza ad un campionato che oggi inizia a sentire il peso dei campioni d'Italia.
"L’Inter è gioco e solidità, risultato e grazia" si legge nell'analisi fatta dalla Repubblica, che comprensibilmente definisce quello di Inzaghi "lavoro stupefacente, se si pensa che allenatore e giocatori lavorano insieme da poco più di quattro mesi". Per il match della laguna, si era parlato di turnover, ma ancora una volta l’allenatore piacentino "ha schierato - quella che secondo il quotidiano romano era - la migliore squadra possibile" contro un Venezia che aveva punito Bologna e Roma, rei di una sicurezza sgretolata dai neo-promossi. Motivo per il quale neanche ieri contro i veneti Inzaghi ha rinunciato a Ivan Perisic e soprattutto a Nicolò Barella.
Ma a "sbloccare il risultato è stata una botta di destro del numero 20 turco. Un tracciante sparato a trenta centimetri da terra. Un pallone sguisciante nella traiettoria e reso viscido dalla pioggia incessante, imprendibile per chiunque compreso il povero Romero". Fino a quel momento i nerazzurri avevano giocato con estrema serenità e "pressing meticoloso, atteggiamento da campione del tennis, che gioca i primi game senza forzare i colpi sapendo che prima o dopo il break a favore arriverà". Nella ripresa invece la squadra ospite ha lasciato ai padroni di casa l'onore del "palleggio che cercava" senza però dare mai qualche segno di fatica. Adesso testa allo Spezia, prima di una tornata di fatica che porterà alla possibilità di sollevare il primo titolo del 2022, la Supercoppa da giocare contro la Juventus.
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Giovedì 12 dicembre