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Repubblica - Caso Icardi, l'ex capitano non ritiene necessaria la pace formale con lo spogliatoio

di Mattia Zangari

Gli Icardis - Mauro calciatore sull’aventino e col ginocchio destro malconcio e Wanda Nara procuratrice - ieri pomeriggio hanno disertato anche la tribuna di San Siro, scatenando l’esegesi del gesto. Da oggi - si legge su Repubblica - riparte la diplomazia con l'avvocato Nicoletti: serve l’incontro definitivo con l’amministratore delegato sport, Beppe Marotta, per il reintegro in rosa del centravanti, ma il dubbio resta sul quando.
Il presidente Steven Zhang, allo stadio per i 111 anni del club, ha dettato uno slogan che ricorda come le aziende cinesi, Suning non fa eccezione, vogliano velocità: "L’Inter ha valori unici e c’è un’azienda che lavora per il futuro". In teoria Icardi, per caratteristiche fisiche, vita privata da professionista e ruolo in campo meno dispendioso di altri, può rientrare subito. Ma il passaggio della pace formale con lo spogliatoio, chiesto dal club, non viene ritenuto necessario dal giocatore («io non ho interrotto i rapporti con nessuno»), che rivendica il riconoscimento pubblico della propria irreprensibilità e dei sacrifici fatti per la squadra. Si gioca su questo l’accelerazione del rientro in panchina nel derby oppure il rinvio a dopo la sosta, in piena efficienza. Il finale, secondo Marotta, non prevede la rottura: "Chiedere i danni? Sarebbe un fallimento", ha detto il dirigente nerazzurro a Sky Sport prima di Inter-Spal. 

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