Sacchi: "Scudetto, l'Inter ha un buon calendario: può tornare in corsa"
Il calcio italiano prova a ripartire. La Gazzetta dello Sport ha chiesto ad Arrigo Sacchi cosa ne pensa della futura Serie A, quella che vedremo dopo il lungo stop per la pandemia. "Riprendere a giocare può essere un segnale di ritorno alla normalità", secondo Sacchi, ma "se si verificheranno problemi, per carità del Signore fermiamoci", è la specifica dell'ex c.t. azzurro.
Quindi l'analisi di quel che potrebbe essere il campionato: "Si troveranno meglio quelle squadre che avranno una strategia e non soltanto una tattica. Più del colpo del singolo saranno decisivi il collettivo, l’aiutarsi l’uno con l’altro, il carattere, lo spirito di gruppo. In campo vorrei vedere più coraggio, più entusiasmo, più aggressività: basta con le squadre che usano tre difensori per marcare un solo attaccante. Il pubblico chiede bellezza, divertimento, e non soltanto vittorie conquistate senza merito".
Per Sacchi il calcio senza pubblico sarà "come una recita teatrale senza spettatori. Sei nudo, non ti puoi aggrappare a nulla, devi andare avanti soltanto con le tue conoscenze. I nuovi orari? Io ero il c.t. dell’Italia che al Mondiale del 1994 giocò a mezzogiorno e mezzo, sotto un sole infernale e con un tasso d’umidità del 90 per cento. Non è semplice, è vero, ma se ti alleni bene e se programmi i tempi di recupero, si può fare: l’uomo, alla lunga, vince sulla natura".
Nel duello scudetto, come tanti, Sacchi vede la Juve avanti ma con uno spiraglio anche per l'Inter. "Ho dato un’occhiata al calendario e mi sembra che quello dell’Inter sia abbastanza facile. Credo che Conte possa reinserirsi nella lotta al vertice, anche se la Juve, per l’organico a disposizione, e la Lazio, per le grandi motivazioni, partono in vantaggio. Però, lo ripeto, mi aspetto sorprese. I fattori che incideranno di più? La preparazione e la paura. Per fare un esempio concreto: mi aspetto che Sensi dell’Inter entri in forma più velocemente di Lukaku, che ha muscoli da colosso".
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