Sacchi: "Spalletti tra i top d'Europa, con lui la Nazionale può tentare il salto di qualità solo abbozzato da Mancini"
La nomina di Luciano Spalletti come nuovo ct della Nazionale è una "buona notizia per il calcio italiano", secondo Arrigo Sacchi. Che in un pezzo scritto per la Gazzetta dello Sport ha spiegato i motivi di questa affermazione: "Spalletti ha appena vinto lo scudetto con il Napoli facendo vedere un calcio di altissimo livello. Ha raggiunto la gloria con un club che non ha la tradizione di successi di Juve, Milan e Inter, in un ambiente per nulla facile da gestire: prima di questo exploit, non bisogna mai dimenticare che il Napoli aveva trionfato soltanto all’epoca di Diego Maradona, cioè del più forte giocatore del mondo. Altro aspetto da non trascurare: Spalletti ha raggiunto il traguardo con una squadra formata da elementi se non sconosciuti certamente non affermati (penso a Kvaratskhelia, ma anche a Lobotka) e dopo che erano stati ceduti uomini di peso come Koulibaly, Mertens, Fabian Ruiz e Insigne. Insomma, lui ha dimostrato, con tenacia e pazienza, che attraverso il gioco si può arrivare lontano, e questo è un aspetto che lo eleva al rango dei migliori tecnici europei".
Insomma, per il Profeta di Fusignano, Lucio è l'uomo giusto per il dopo Mancini: "Con Spalletti si può tentare quel salto di qualità che, con Mancini, è stato soltanto abbozzato. Dopo il trionfo all’Europeo, c’è stata la ricaduta, figlia della precarietà della vittoria: abbiamo pensato di essere fenomeni e abbiamo fatto passi indietro, non ci siamo qualificati per il Mondiale. Non c’è bisogno che dia consigli a Spalletti, lui sa come comportarsi perché vive la situazione dall’interno. Un solo suggerimento: convochi persone affidabili, non guardi ai piedi ma alla testa, tutti devono avere un elevato spirito di squadra, fortissime motivazioni e poi lui dovrà pensare a dare loro un gioco. Con questi ingredienti si può fare strada e si può inaugurare un nuovo corso calcistico".