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Samaden: "Giovani? Fondamentale la Lega Pro, ma le seconde squadre non hanno ancora attecchito"

di Redazione FcInterNews.it

Roberto Samaden, oggi dirigente dell'Atalanta ma per anni storico volto a capo del settore giovanile dell'Inter, parla oggi in un'intervista al Corriere della Sera. "Ho sentito parlare di aspetti tecnici e di valorizzazione. Ma prima delle questioni specifiche legate al campo, direi che il fattore più limitante per la crescita dei ragazzi e delle ragazze è l’ambiente in cui crescono - dice -. Sarebbe importante avere un progetto unico, mentre in Italia ci sono sette componenti che si occupano di calcio giovanile e diventa un limite. Un esempio? La Primavera 1 è diventata Under 20, gli altri livelli (Primavera 2, 3 e 4) non si sono uniformati. Ci sarebbe bisogno di una sorta di commissariamento per individuare una strada comune. Tenere i ragazzi nel mondo giovanile non è propedeutico alla crescita, ma d’altra parte le seconde squadre non hanno ancora attecchito".

"Ovunque io sia andato - prosegue - ho trovato ambienti più formativi, ma si sono sviluppati progetti come quello del ranking per i settori giovanili che incentivano all’investimento sui vivai. Da noi è fondamentale che la Lega Pro torni ad avere il ruolo di un tempo: il presidente Marani lo ha capito. Sono ottimista se si decide finalmente di investire nella base come si è fatto di recente con il programma delle aree di sviluppo territoriale. Senza preoccuparsi solo del vertice della piramide".

Nel corso dell'intervista Samaden parla della sua esperienza all'Atalanta. "La proprietà investe sui giovani, c’è la seconda squadra, ci sono le strutture. E per restare all’attualità, l’ad Luca Percassi ha messo la faccia sulla questione del vincolo: c’è il rischio di disincentivare gli investimenti. Sono rimasto impressionato dalla capacità di Gasperini di lavorare coi ragazzi: non è solo il coraggio che infonde, a dare sicurezza a giovani come Scalvini o Ruggeri, ma proprio gli strumenti che fornisce loro ogni giorno: un modello per come lavorare nei settori giovanili".


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