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Samaden: "Inter? Moratti mi ha trasmesso l'insegnamento più caro. All'Atalanta mi hanno accolto benissimo"

di Stefano Bertocchi

Dall'Inter all'Atalanta, sempre nel ruolo di responsabile del settore giovanile. Intervistato da Libero, Roberto Samaden analizza e racconta il cambio di squadra, anche se sempre a tinte nerazzurre: "Ripartire da una nuova avventura significa interfacciarsi con qualcosa di diverso. Ma mi hanno accolto benissimo e ho trovato un ambiente in cui c'è grande cultura del lavoro e dedizione al giovani. La proprietà è straordinariamente presente e valorizza al meglio Il lavoro del settore giovanile. Ho a disposizione tutti gli strumenti per portare avanti il mio progetto, dopo un anno di ascolto e osservazione, assolutamente necessari per gestire una macchina così complessa".

Dopo 33 anni di Inter, cosa l'ha colpita all'Atalanta?
"La costante presenza e l'attenzione della proprietà verso Il settore giovanile. Siamo considerati allo stesso livello della prima squadra, con club e tifosi uniti da un sentimento comune: quello di vedere esordire un nostro ragazzo del vivaio. Per l'Atalanta il settore giovanile è straordinariamente importante e lo stesso posso godere della medesima considerazione del direttore della prima squadra, Tony D'Amico e del direttore dell'Under 23, Fabio Gatti".

C'è altro?
"L'altra cosa che mi ha colpito, potendola osservare da vicino, è la naturale predisposizione di Gasperini verso i giovani, nel tenerli d'occhio e coinvolgerli. Nel nostro centro sportivo capita spesso di trovare Gasperini a bordo campo che segue un allenamento o una partita delle squadre giovanili".

Quale valore si è portato dall'Inter?
"Massimo Moratti mi ha trasmesso l'insegnamento più caro, quello della costante attenzione che si deve avere quotidianamente verso tutte le persone. Non mi riferisco solo al calciatori, ma a tutti quelli che lavorano attorno a noi e che spesso non ricevono l'importanza e l'attenzione che meriterebbero".


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