Scariolo: "Spalletti non ha cercato alibi, giù il cappello. Lautaro? Potenziale fuoriclasse"
Dopo tre ori Europei, un argento e un bronzo olimpici al timone della nazionale spagnola, Sergio Scariolo è pronto a vivere la stagione NBA ai Toronto Raptors nello staff di coach Nurse. Anche oltreoceano, però, continuerà a seguire la sua Inter: "Una delle poche cose che mi emozionano davvero - ha confermato alla Gazzetta dello Sport - Mio zio era un grande tifoso. Mi sono innamorato grazie all’eco della Grande Inter, anche se le prime partite di cui ho un ricordo sono il k.o. in finale di Coppa Campioni del ’67 (contro il Celtic, ndr) e quel Mantova-Inter con la “papera” di Sarti. La prima volta a San Siro fu per Inter-Juve, accompagnato da mio cugino, bianconero: vincemmo 2-0 con un grandissimo Jair. L’ultima nel 2014. Ero in tribuna con Nicola Berti: pari nel derby".
Il campione a cui è più legato?
"Mazzola, idolo assoluto".
La gioia più grande?
"La Champions vinta a Madrid con un viaggio da pazzi. Allenamento con il Khimki al mattino, volo dalla Russia, via Parigi. Arrivo, partita, trionfo e si riparte: prima in moto per uscire dalla zona off-limits attorno al Bernabeu e poi in macchina all’aeroporto. Giusto in tempo per gara-1 delle semifinali di Superlega russa, il giorno dopo".
La Champions è iniziata alla grande: due vittorie sue due.
"Ho visto l’ultima mezz’ora contro il Tottenham, la parte migliore. La squadra di quest’anno è completa. Premetto che odio quando si pontifica di calcio come se tutti fossero laureati a Coverciano. Se un calciatore o un allenatore si mettessero a giudicare il lavoro degli altri senza conoscerlo, non sarebbe ingiusto? Da tifoso e con rispetto dico che tenere Rafinha e Cancelo sarebbe stato bello ma evidentemente non è stato possibile. C’è Lautaro, però: potenziale fuoriclasse".
Di Spalletti, da allenatore, che opinione ha?
"Ha tenuto le mani sul volante quando le cose non andavano bene, non ha cercato alibi facendo quadrato con squadra e società. Giù il cappello: non sempre i desideri dei tecnici possono essere esauditi eppure lui ha pensato al collettivo».
Meglio Icardi o Higuain?
"Higuain è fortissimo ma forse ha già toccato il suo massimo. Icardi può crescere ancora".