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Sconcerti: "Italia, siamo nella peggior crisi dagli anni Cinquanta"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere della Sera

"Continuiamo a perdere, da quasi un anno non sappiamo fare niente di diverso". Dura l'analisi di Mario Sconcerti che, il giorno dopo il ko con il Portogallo, parla del momento degli azzurri. "Anche Mancini in cinque partite ha battuto solo l’Arabia Saudita, ma ancora nessuno si prende il diritto di dire qualcosa tanto è evidente che il problema riguarda tutto il nostro calcio, non solo il suo ct - si legge -. Era così già ai tempi di Ventura, che pure sbagliò molto, il più grande innocente inutile nella piccola storia del calcio. Ce la siamo poi presa con Tavecchio che non aveva i congiuntivi corretti, dimenticando che l’Italia era già affondata con Lippi e Prandelli (2010 e 2014). La consolazione attuale è che possiamo pretendere di non avere fuoriclasse visto che al mondo ce ne sono pochissimi. È vero, ma l’Italia di suo aggiunge che gioca male, veramente male. Mancini ha fatto uno sforzo enorme cercando di tenere l’iniziativa su un campo spirituale come quello del Benfica. Ha messo quasi solo attaccanti, non ha giocato bene uno solo di loro. Abbiamo avuto coraggio e abbiamo perso, come quando stavamo a guardare. È imbarazzante giudicare la partita perché sul piano della volontà non puoi dire niente, molti erano anche abbastanza fuori ruolo, come Lazzari, Cristante, lo stesso Chiesa; l’Italia ha giocato soffrendo, ma cercando sempre la porta degli altri. Solo che non l’ha mai nemmeno sfiorata, questo qualcosa vorrà dire se di questo fai il tuo principio. Siamo stati in sostanza tutti generosi e tutti inferiori, come era prevedibile, come consigliavano le distanze tecniche. Temo non si possa inventare niente, siamo nella peggior crisi dagli anni Cinquanta, ma allora avevamo una giustificazione, era caduto il Torino con il suo aereo, eravamo rimasti improvvisamente soli. Qui i giocatori li abbiamo, ma non sono mai quello che pensiamo".

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