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Simoni e quel successo a Wembley: "Ricordi dolcissimi. L'Inter? Sono fiducioso, ma non mi spiego i troppi alti e bassi"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Per l'Inter sarà il debutto a Wembley, mentre Gigi Simoni è uno che in quello stadio ci ha giocato e ci ha pure vinto un trofeo: 27 marzo 1993, Cremonese vittoriosa nel torneo Anglo-Italiano battendo in finale il Derby County. L'ex tecnico nerazzurro ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport.

Simoni, quale posto occupa quella partita nella sua carriera?
"Ho ricordi dolcissimi, era allora per me il punto più alto della carriera, la Coppa Uefa con l’Inter sarebbe arrivata più avanti. Fu un’occasione unica, un premio fuori programma: quel torneo ci diede la possibilità di scontrarci con una realtà diversa".

Cosa ricorda dell’avvicinamento a Wembley? Voi, abituati alla B, dentro uno dei teatri calcistici top del mondo.
"I giocatori erano emozionati, io stesso sentivo un po’ di pressione. Arrivare allo stadio e vedere le due torri fu un brivido vero. Entrare dentro, poi, fu impressionante. Tutto era più grande... uno scenario interessantissimo, conoscevamo bene il peso della storia di Wembley".

Cosa fa un allenatore in questi casi per gestire la tensione?
"Nel mio caso fu molto semplice. Non c’era paura negli occhi dei miei, solo voglia di divertirsi: Wembley ti eccita, quel giorno c’erano quasi 40mila persone. E poi allora non era tutto così visibile in tv com’è oggi: questo non faceva che alimentare il mito dell’Inghilterra e del football, c’era voglia di scoprire".

Quanti tifosi merita questa Inter?
"Ha grandi qualità agonistiche, sono fiducioso per Wembley. Spalletti ha 3-4 campioni tra cui Icardi, fenomenale. La differenza con la Juve è lì, nel numero di grandi giocatori a disposizione. Però non mi spiego una cosa".

Prego.
"Ha troppi alti e bassi. Non dovrebbe essere così, se l’obiettivo sono i grandi risultati".

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