Stadi senza tifosi, da Caressa a Pardo: "Calcio diverso. E anche noi saremo influenzati"
Fonte: Corriere dello Sport
Non è vero calcio senza tifosi allo stadio. Una frase che hanno detto praticamente tutti in questo periodo: l'assenza degli spettatori sarà un fattore per la ripresa della stagione. Il Corriere dello Sport ha interpellato chi il calcio lo racconta, ossia i telecronisti. Anche il loro lavoro sarà condizionato dalla mancanza di pubblico.
"Ci sarà silenzio e quelle 50mila voci che in media accompagnano una partita, non ci saranno - dice Stefano Bizzotto che su Rai1 si occuperà di raccontare Juve-Milan di venerdì -. Emozioni? È una situazione che mi dà da pensare, certi eccessi credo resteranno chiusi nei cassetti. Ho visto la Bundesliga, alcune sfide blande e altre vere, molto ricche anche se a porte chiuse. Dipenderà dalle squadre".
"Diverso, non c’è dubbio. Emotivamente perché il pubblico trascina la partita, l’energia passa dal campo agli spalti e viceversa e noi siamo in mezzo - spiega Fabio Caressa di Sky -. Influenzerà il racconto: penso a quando la squadra di casa segna o quando lo fa in trasferta, i suoni sono differenti. Poi è vero che la telecronaca deve avere ritmo, spero quello non cambi. Dovremo affinare le nostre capacità ascoltando le voci che arriveranno dal campo, bisognerà fare attenzione e cogliere particolari".
Anche Maurizio Compagnoni, che aveva già fatto Juve-Inter a porte chiuse per Sky, dice la sua: "Mi sono risentito in quell’ultima telecronaca, volevo ascoltare se era andata bene. Sì, era giusta. E ora alla ripresa sarà lo stesso. Certo con lo stadio vuoto le partite sono strane, il silenzio che ti circonda un po’ ti influenza e io che sono abituato a prendere carica dal pubblico, ho dovuto e dovrò fare una narrazione diversa".
Infine, ecco il pensiero di Pierluigi Pardo (Dazn e Mediaset): "Ho voglia di ricominciare a fare telecronache che è la mia passione più grande, lo stadio senza tifosi non è la stessa cosa. Vedo la Bundesliga e mi piace il gioco, ma non il contesto, è ovvio. L’obiettivo è far tornare i tifosi allo stadio, sono fondamentali, sono parte, sono i protagonisti dello spettacolo. L’obiettivo deve essere quello, ma la ripartenza in sicurezza è utile e man mano ci riabitueremo all’emozione del calcio. La partita a porte chiuse non è una novità ma in passato è stato solo un episodio sporadico, non una situazione a cui doversi abituare".