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Tare: "Inzaghi? Mio fratello, rapporto profondo. È un predestinato"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Lunga intervista del Corsport a Igli Tare, dalla scorsa estate ex Lazio dopo diversi anni, ha parlato anche di suo 'fratello' Simone Inzaghi.

Lasciare la Lazio a inizio giugno, una tua scelta? 
«Mia, di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso, interlocutore e fare altro. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso, che quella appena cominciata sarebbe stata l’ultima. Chiesi solo di uscire con onore, con dignità. Così è stato. Come per un matrimonio che si consuma naturalmente». 
 
Su Inzaghi. 
«Mio fratello. Diciotto, o forse vent’anni insieme. Credo che le nostre mogli ci conoscano meno bene. Un rapporto profondo, il nostro. Simone lo trovai nel 2009 al campo, allenava i Giovanissimi nazionali, pensai che avrebbe fatto una splendida carriera e lo dissi anche. È un predestinato». 

Il tuo futuro è ancora in Italia? 
«Sono cittadino del mondo, aperto a tutto. L’Italia è casa, a Roma io, la famiglia e i miei figli continueremo a vivere». 
 
Mourinho alla Roma te lo saresti mai aspettato? 
«Del calcio non mi sorprende più niente e nessuno. Mourinho è un bene, il numero uno della comunicazione mondiale. Nessuno sa gestire i momenti, le situazioni di calcio, come lui». 
 
Mou e Allegri sono criticatissimi per la qualità del gioco che esprimono. 
«La loro storia è inattaccabile, parlano i risultati. Contano i primi posti, dei secondi non si ricorda mai nessuno». 


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