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TS - Dzeko marcia in più all'Olimpico per un gol che vuol dire record

di Egle Patanè

















Quasi un derby, di sicuro match particolare quello che andrà in scena sabato pomeriggio all'Olimpico tra Lazio e Inter, gara durante la quale Simone Inzaghi ritrova quello che per anni sono stati il suo pubblico e la sua squadra. Ma a ritornare all'Olimpico, l'allenatore nerazzurro non è il solo. Grande ritorno anche quello di Edin Dzeko, che si ritroverà faccia a faccia contro il suo grande rivale: i tifosi laziali. I biancocelesti vantano diverse ferite sottoscritte dal bosniaco, "scontato che il centravanti farà il pieno di fischi" e mentre Inzaghi è alle prese con i rientri dei sudamericani, che arriveranno tra stasera e domani, il nove nerazzurro si allena dal mercoledì e sarà proprio lui "il pericolo numero uno per una difesa orfana di Acerbi. A certificarlo i 6 gol segnati nelle prime 7 giornate di Serie A" sottolinea Tuttosport. "Il Fenomeno si sarebbe fermato all’ottava giornata contro l’Atalanta a Bergamo, mentre Dzeko spera di proseguire la striscia, il che gli permetterebbe di entrare nella storia del club, considerato che solo tre giocatori sono riusciti a realizzare 7 reti nelle prime 8 gare di A all’esordio in nerazzurro: Nyers (8 nel 1948/49), Amadei (7 nel 1948/49) e Quaresima (7 nel 1947/48)". 
Numeri che forniscono quella motivazione aggiuntiva, qualora servisse, per segnare il quarto gol in carriera alla Lazio, per la prima volta senza far male a Inzaghi, che nel frattempo fa prove d'attacco partendo proprio dalla certezza Dzeko. A fianco a lui  Ivan Perisic "che lì aveva giocato pure gli ultimi minuti con la Fiorentina segnando pure" e che, alla luce dei rientri a ridosso della gara dei vari Correa e Lautaro, resta la soluzione più logica anche in ottica Champions. Lautaro infatti potrebbe avere necessità di riposare tenendo in conto la partita di martedì contro lo Sheriff, impegno importante per cercare di aggiustare la situazione in ottica qualificazione. Dzeko - più riposato e pronto - " all’Olimpico può essere determinante, considerato che nessuno ha segnato finora più gol di testa in A (tre). Neanche il più ottimista dei tifosi, tra l’altro, avrebbe inoltre mai immaginato che l’ex romanista avrebbe avuto un impatto addirittura più importante di Romelu Lukaku nei numeri dell’attacco in avvio di stagione: il belga ne aveva realizzati tre nel 2019 e cinque nel 2020".
Cifre che esaltano i nerazzurri, senza dimenticare l'età anagrafica del cigno di Sarajevo, che a marzo compirà 36 anni e che lo scorso anno segnò 7 reti, di cui l'ultimo il 3 gennaio: "Un calo di rendimento verticale che va tenuto ben presente dai dirigenti dell’Inter - tuona il quotidiano torinese - che, non a caso, sono alla ricerca di un attaccante dalle caratteristiche simili che possa alternarsi al bosniaco, con Andrea Belotti in cima alle preferenze di Marotta e Ausilio" senza dimenticare Jovic.












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