Tuttosport ha intervistato l'avvocato
Maurizio Mascia per un chiarimento riguardo alla questione vaccini. "Il diritto alla salute del singolo individuo - l’unico espressamente definito fondamentale dalla Carta costituzionale - di norma prevale sull’interesse della collettività, a meno che una legge dello
Stato intervenga per limitare il primo onde preservare il secondo. Ebbene, a oggi nessuna legge statale pone l’obbligo del vaccino per gli atleti, in particolare per i calciatori professionisti. Per cui, se il rappresentante di una società professionistica prospettasse ai suoi tesserati che non hanno intenzione di vaccinarsi, l’esclusione dalla rosa della prima squadra o altre sanzioni contrattuali, potrebbe ipotizzarsi il reato di minaccia o di tentata violenza privata", dice l'avvocato.
E il protocollo
Figc può intervenire? "Solo sotto l’aspetto della persuasione amichevole. Poca cosa, vero, ma si torna al discorso di prima, senza una base legislativa non si possono imporre comportamenti ai singoli giocatori o tecnici o dirigenti o a chiunque".