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L'uomo ombra di Mazzarri

di Marco Pedrazzini

Il mondo del pallone gli ha regalato i primi successi come osservatore. Era il 2001. Il calcio giocato, dopo le esperienze con il Poggibonsi, il Riccione e la Pistoiese, non faceva troppo per lui. E’ proprio a Pistoia che la sua strada si incrocia, l’anno successivo, con quella di Walter Mazzarri. Diventerà la sua ombra, nascerà un connubio professionale indissolubile. Parliamo di Nicolò Frustalupi il trentaseienne viceallenatore (ormai ex del Napoli) che seguirà il tecnico toscano sulla panchina nerazzurra. Con Mazzarri ha diviso le panchine di Livorno, Reggina, Sampdoria. Anche oggi il suo compito principale è quello di visionare i match degli avversari, di preparare i montaggi dei dvd per analizzarne ogni pregio e difetto, di ricrearne gli schemi sulla lavagna. Il suo esordio in A è del marzo 2011, vittoria del Napoli per 3-1 contro il Parma, il 21 febbraio 2012 conduce il Napoli (Mazzarri squalificato) nel 3-1 casalingo di Champions League contro il Chelsea. “In camera avevo il poster della Lazio campione d’Italia” ha svelato un giorno Frustalupi jr. Suo papà era l’indimenticabile Mario, piccolo centrocampista dalla grande forza, vincitore di due scudetti, il primo nel 1970/71 con l’Inter di Invernizzi, giocherà anche la finale di Coppa dei Campioni del ’72 persa con l’Ajax di Cruyff, il secondo proprio con la Lazio di Chinaglia nel 1973/74. Mario Frustalupi morirà tragicamente in un incidente stradale il 14 aprile 1990. Per Nicolò, la Pinetina, San Siro, la maglia nerazzurra, saranno una sorta di ritorno sulle tracce del padre.


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