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"Campioni del mondo: sapete cosa vuol dire?"

di Redazione FcInterNews

"Campioni del mondo. Chiudete la porta. Lasciate fuori tutti i rumors. Ripeto: Campioni del mondo. Un interista dovrebbe sapere quanto peso ha questa frase. L’interista che ha attraversato incolume l’era Pellegrini, i primi anni morattiani sa quanto peso e quanto valore ha questa frase: "Campioni del mondo." L’interista che vinceva ogni anno lo scudetto d’estate, con le sontuose campagne acquisti, per poi trovarsi fuori dai giochi dopo pochi mesi, derubato kafkianamente di rigori grossiquantounacasa…si proprio quell’interista oggi può dire: Campioni del mondo. Orfano di Mourinho che è fuggito la stessa notte di Madrid, orfano dello scudetto targato 5 maggio, orfano del ginocchio di Ronaldo e di Rumenigge, forse anche orfano di Benitez “parlo una sola volta ma quando parlo sono peggio di Mourinho”, orfano della promessa non mantenuta del vivaio. “Mario getto-la-maglia-dopo-la-storica-vittoria-sul-Barcellona Balotelli”…quell’interista oggi può dire Campioni del mondo. I media propongono il toto-allenatore il giorno dopo la vittoria, (proprio come fu per la coppa dei campioni) e quasi quel sacrosanto urlo di gioia (Campioni del mondo) ci muore in bocca. Quella bocca che, diciamocelo francamente, è rimasta asciutta dopo l’ultimo calciomercato e che a sentir le parole di Benitez ieri è stata felicemente idratata dall’acquolina della rimonta al Milan (che facendo i calcoli potrebbe essere solo a meno 7)… Alzi la mano chi ieri non ha condiviso almeno in parte lo sfogo del mite (ma non pirla) Benitez. Dopo Mourinho che aveva sempre l’appoggio totale della società (anche in sede di mercato…ricordiamo BidonQuaresma?) l’intersita, che dopo 45 anni è tornato ad Itaca, vorrebbe un piccolo regalo dal magnifico Massimo Moratti: NON TORNARE AI TEMPI DEL BUON SIMONI. Per una volta tanto godiamoci una vittoria e costruiamo una società campione del mondo (tre acquisti credo siano comunque necessari) affinché l’Inter sia la società a cui tutti vogliono arrivare e non l’anticamera di una blasonata società spagnola".

Jonathan


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