"Grazie Eto'o? E per quale motivo?"
"In merito ai ringraziamenti di alcuni tifosi a Re leone: credo che ci sia poco da ringraziare. Al tifoso Mattia dico che è un povero illuso. Anche se lo ha visto baciare la maglia, non ha capito che i giocatori, soprattutto quelli come lui, sono tutti dei mercenari. Eto'o se ne è andato di nascosto come un ladro, come hanno fatto tanti altri, da Ronaldo in poi. Questa è una vecchia storia. Seguire più le ragioni del portafoglio che quelle del cuore e dello sport. Almeno Ibra ci aveva preparato da mesi alla sua partenza. In questo è stato incommensurabilmente migliore dell'africano. Aspettarsi i saluti da questa gente, poi. Ve lo ricordate Milito che un minuto dopo aver sollevato la coppa a Madrid, disse "io non so se il prossimo anno sarò qui, perché ho tante offerte interessanti"? Lo abbiamo tenuto, lo abbiamo curato, lo abbiamo pagato di più, e guardate che bella annata di guano: determinante, non c'è che dire. Se ci fosse stato in società qualcuno assennato, lo avrebbe preso a calci nel sedere. Nossignore, questo sta ancora fra le scatole e noi, fessi, a sperare in una sua improbabile resurrezione.
Quanto al tifoso Serafino, condivido con lui la prima parte del suo messaggio, quella per intenderci, dove critica le farneticanti parole di Moratti sulla cessione di Eto’o. Tuttavia anche Serafino ringrazia. Ma grazie de che? Per elementari motivi di natura etica, morale e – perché no – per puro attaccamento ai nostri colori, mi viene il voltastomaco a ringraziare cialtroni di siffatta natura.
Comunque auguri Eto’o, sarai sempre più ricco, ma in quello che è ancora terzo mondo calcistico (checché ne dica Bocca su repubblica.it). E poi nel Daghestan c’è un attentato di integralisti alla settimana: spiegaglielo alla tua mogliettina, che si spaventò per un furtarello in appartamento a Milano e dopo quell’episodio volle andare a vivere in un hotel a 6 stelle".
Riccardo