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"Ieri sera, scempio in primo verde: vi racconto..."

di Redazione FcInterNews

"A detta di alcuni il momento della verita', a detta di altri la sfida scudetto (mah... alla 5a di campionato la vedo dura. Comunque, contenti loro), Inter-Napoli per me era una calda sera di ottobre per andare a vedere una bella sfida di calcio. Come sempre il pre partita e' fatto di saluti a vecchi amici, chiacchere da bar sulla possibile formazione, qualche risata e stavolta una bella ospitata in 1° verde. Di cosa stavamo parlando? Ah, sì...di calcio, giocato possibilmente. Ma quando Rocchi arbitra l'Inter il calcio giocato passa in secondo piano. Minuto 1:27, cavalcata di Maicon sulla fascia, se il Colosso dava ascolto al diltat del nuovo allenatore (facciamo le cose semplici) quella era la palla dell1 a 0. Invece per vedere l'1 a 0, sponda Napoli pero', devi aspettare il minuto 41, quando Obi gia' ammonito in precedenza per aver preso a pallonate una palla, dopo una bella lotta spalla spalla spinge Maggio, in quest'occasione piu' catalano che napoletano.

Santo Julio ci mette le mani, ma se ci sono in area almeno 3 giocatori avversari c'e' poco da fare. Fin qui abbiamo parlato di calcio giocato. Adesso passiamo alla partita giocata sugli spalti. Ci sono partite importanti come i derby dove fuori dallo stadio ti trovi con gli amici, ti bevi una birra, fai gli scongiuri e ti saluti sapendo che da li' ai prossimi 90 minuti qualcuno uscira' vincitore e vittorioso, e abilitato a schernire l'altro fino alla prossima sfida. Il tutto a detta di alcuni in maniera incredibilmente civile. Civile come dovrebbe essere il comportamento di chi va' a vedere una partita di pallone, e invece ti ritrovi a vedere persone per bene costrette ad andarsene dai posti che occupano ogni maledetta domenica, per colpa di gente che, non essendo abituata a certe emozioni da vetta, urla in linguaggio a noi umani onestamente incomprensibile, minaccia e insulta bambini. G

li stessi bambini che nel rovescio della medaglia giorni fa vedevo in televisione gioire di felicita' con i propri genitori che fieri esibivano il santino di Padre Pio. Ma per mille e forse piu' che si comportano cosi', uno la paga. E credo cara. E cosi' succede che in 1 ° verde, dove la partita si guarda seduti, dove si legge la Gazzetta prima della partita, dove non c'e' quel clima che si respira appena 10 metri sopra, all'ennesima provocazione a qualcuno saltano i nervi. E invece che guardare in campo, dove lo scempio e' stato ormai compiuto, ti giri verso il centro del settore, dove lo scempio sta avvenendo. Il conto e' salato, arrivano in tutta fretta gli steward, che di certo non sono i professionisti inglesi che ci meriteremo il giorno che avremo finalmente uno staio di proprieta', onde evitare scene tipo lo schiaffone verso Di Vaio, arrivano anche i volontari del pronto soccorso. Scene cosi' onestamente ce le vorremmo risparmiare, siamo gente abituata a frequentare gli spalti, a dare anche l'anima per 90 minuti, ma senza che la violenza, sia fisica che psicologica, intacchi il piacere del tifo. Lezione da insegnare a chi invece al mondo non sa stare".

Valentina


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