Il coraggio di guardare in "casa propria"...
"In questi giorni si fanno tanti nomi per la nuova inter, come se avesse immediata necessità di vincere, quando invece è reduce dalla sua miglior stagione di sempre. Si parla del famoso vice-Maicon, si susseguono le indiscrezione e le voci di mercato sul possibile sostituto, ma forse non sarebbe il caso di lanciare definitivamente Santon, tra l'altro nel suo ruolo naturale, cioè a destra? Nelle ultime ore si sta parlando tanto dell'eliminazione dell'Italia dal Mondiale, e molti concordano nel dichiarare che uno dei motivi di questo tonfo è la poca disponibilità di giocatori italiani di livello. Si dice continuamente che bisogna investire maggiormente sui settori giovanili, sono anni ormai che tutti gli esperti di calcio propongono questa soluzione, ma sono anni che nonostante ciò continua l'immobilità in tal senso, con i club che hanno il panico di lanciare i giovani.
Questa colpa ricade in particolare sulle grandi squadre della serie A, le quali, smaniose di ottenere successi immediati, preferiscono investire fior di milioni su giocatori stranieri già affermati, seppur in un periodo di crisi economica(che per quanto riguarda il calcio dura già da parecchi anni, tranne alcune eccezioni). La differenza con gli altri campionati, in particolare con quello spagnolo, è questa: nel real, nel barça e nel valencia giocano tantissimi spagnoli di qualità, provenienti dalle rispettive cantere, che alimentano la nazionale iberica continuamente( e i risultati ultimamente si stanno vedendo!). Quindi dico, ad esempio nel caso dell'Inter, abbiamo il coraggio di inserire stabilmente in prima squadra giovani come Caldirola e Destro, ma non tanto per fare numero, ma per trattarli esattamente come tutti gli altri, dando loro le stesse opportunità di giocare dei big. Quindi io sono del partito "Santon titolare a destra"!
Ma anche Milan e Juve hanno giovani interessantissimi che restano purtroppo sempre a cavallo tra le riserve e la primavera e non fanno mai quel passo finale. La soluzione è semplice: la federazione dovrebbe imporre un numero minimo fisso di giocatori italiani e di giovani del vivaio in rosa, solo così i ragazzi possono crescere, confrontandosi con i grandi campioni già affermati, sul campo.A tal proposito, un grande plauso va alla Sampdoria, che ha raggiunto la Champions League con una formazione interamente "nostrana"(eccetto Ziegler) e presentando giovani di talento come Poli. In bocca al lupo al calcio italiano!".
Luigi Tomasone