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Il problema dell'atteggiamento in Europa

di Redazione FcInterNews

"Dopo l'impresa di Kiev mi sono illuso che le cose e sopratutto l'atteggiamento in campo europeo dell'Inter fosse cambiato e invece... siamo arrivati a Barcellona primi nel girone, senza la necessità di fare per forza e comunque il massimo risultato o l'impresa disperata, con la fortuna di trovare il Barça senza Ibrahimovic e Messi e non nel miglior momento della loro stagione e torniamo a Milano con due gol sul groppone e sopratutto dopo una delle prestazioni più deludenti degli ultimi 5 anni! Perdere, vincere, pareggiare, nel calcio ci son solo tre possibili risultati e tanti modi di ottenerli, è proprio il modo in cui abbiamo ottenuto questa sconfitta è ciò che mi infastidisce, che rischia di diventare per noi interisti in campo europeo più di un deja vù.. Basta pensare al secondo tempo di Kiev e di seguito al primo del Nou Camp per rendersi conto che sì esistono gli avversari e i loro campioni, ma che col giusto atteggiamento i risultati arrivano, come è accaduto al Milan al Bernabeu o alla Fiorentina nel suo girone e se arrivano sconfitte come ad esempio quella del Cagliari per 3-4 di domenica scorsa a San Siro contro il Milan almeno si esce dal campo con la consapevolezza di averci provato, di aver fatto più di un solo e debole tiro in porta, di aver provato ad attaccare l' avversario nei suoi punti deboli, di avregli reso la vita difficile! Io son convinto che in Europa quest' anno, col giusto atteggiamento possiamo battere chiunque, a San Siro nella partita contro il Rubin ci sarò, nella speranza di poter ammirare un Inter battagliera anche in Europa e di poterla ritrovare tale anche a Marzo, Aprile, Maggio..."
Enrico
(Como)

"C'é ancora qualche giornalista o qualche dirigente interista che continua a ritenere il centrocampo nerazzurro all'altezza del teatro europeo?
C'é ancora qualche nostalgico che pensa che Zanetti o Cambiasso siano per lo meno vicini ad avere la qualitá di Xavi?
Stankovic o Motta dovrebbero essere i nostri "Iniesta"?
Sono convinto da anni che il gravissimo limite dell'Inter sia a centrocampo, sempre poco tecnico e molto lento.
Nessun allenatore potrebbe mai pretendere dai nostri centrocampisti che solo con tanto allenamento fisico e tattico possano domani sostenere il ritmo che in Europa é fondamentale per contrastare le grandi squadre.
E' un problema strutturale legato all'etá e alle caratteristiche neuro-muscolari.
In Italia le squadre avversarie ci aspettano e ci lasciano spazi e tempi ma quando giochi contro Barcellona, Manchester o Liverpool il nostro possesso palla a ritmo lento svanisce.
Due soli sono i nostri centrocampisti che sono strutturati per reggere altri ritmi, Muntari scarso tecnicamente e Snejder, l'unico giocatore, magari con Cambiasso vertice basso, da cui ripartire per costruire un nuovo centrocampo all'altezza.
Poi c'é il problema psicologico che secondo me sparirebbe d'incanto quando il capitano verrá sostituito; nessuno purtroppo ha ancora capito l'inutilitá psicologica e tecnica di Zanetti contro le squadre di un'altra categoria. Ieri per esempio il corner da cui e' nato il primo gol é scaturito da un comodo disimpegno del capitano che ha passato palla agli avversari, in un momento nel quale il Barcellona non aveva ancora preso il sopravvento e l'Inter se la stava giocando.
Ci sono giornalisti che hanno dato la sufficienza al capitano e hanno attribuito tutte le colpe del primo gol subito a Motta.
Nessuno ricorda l'errore gravissimo di Zanetti e avanti con il "6 politico".
Quando lo staff tecnico intersita capirá che é giunto il momento di affrontare l'equivoco e di impiegare Zanetti come mediano di riserva allora diventeremo una squadra vera.
Non ci servono attaccanti ne difensori ma tre nuovi centrocapisti giovani con tecnica e con un passo piú veloce e con piú reattivitá di Motta, Stankovic, Zanetti, Mancini e Vieira.
Paradossalmente l'unico che a Barcellona si e' mosso con altri ritmi e' stato Quaresma che non ha combinato nulla ma che sembrava per lo meno andare alla stessa velocitá degli avversari.
Saluti"
Paolo (Lanzarote)

"E' difficile accettare una serata come quella del Camp Nou. Ok. Il Barca è più forte di noi ma si può perdere giocando al calcio, con onore. Ho dormito malissimo non perchè abbiamo perso ma perchè siamo stati umiliati! come già all'andata a Milano. E i gobbi e i milanisti hanno goduto! E' l'ennesima macchia sulla nostra immagine in Europa. I giornalisti stranieri presenti a Barcellona erano increduli. Mourinho dice che siamo ancora lontanissimi da loro. Solo loro hanno Xavi e Iniesta. Giusto, ma il gap chi lo deve colmare se non il lavoro dell'allenatore sulla mentalità e sulla scelta degli uomini! La realtà è che in Italia andiamo bene perchè la pressione sui
portatori di palla non è feroce come in Europa. Quando siamo pressati mostriamo tutti i nostri limiti tecnici nella circolazione. Loro ieri erano superiori in tutto. Tecnica, velocità, organizzazione di gioco, voglia di aggredire sempre in tutte le parti del campo. Guardate le immagini: erano sempre in tre o quattro intorno al pallone contro uno solo dei nostri, arrivavano sempre prima sul pallone. Vuol dire grande fiducia, grande condizione fisica, continuo movimento senza palla, quello che noi ieri sera non abbiamo fatto quasi mai. All'inferiorità tecnico-tattica si è aggiunto il solito complesso di inferiorità che ci portiamo da sempre dietro in Champions, figurarsi col Barcellona. Sempre passivi, sempre 30 metri indietro rispetto a dove dovevamo stare. Pressing solo accennato e senza voglia di andare davvero a far male. Loro nelle ripartenze erano attaccavano in sei.... Noi in due o tre. Centrocampo disastroso in blocco! Gran parte dei problemi dell'Inter sono lì. Quello è il "cuore" della squadra. Da lì devono partire le risposte! E' vero che possiamo ancora passare il turno a Milano ma a prescindere da questo credo sia il momento che Moratti si metta a tavolino con lo staff tecnico per valutare chi, nella rosa attuale, è da INTERNAZIONALE!!!!!!!!!".
Amedeo


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