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"In un omicidio c'è sempre un assassino"

di Redazione FcInterNews

"Condivido in toto il pensiero di chi ha scritto questo articolo (http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=33574)... noi tifosi per quello che è il nostro DNA inter siamo gli ultimi che vorrebbero fare processi, però purtroppo ora è come negare in un omicidio l'esistenza di un assassino.
Vorrei mettere a confronto 2 sconfitte di questa squadra...il 3-1 di Catania dell'anno scorso e la batosta presa martedì,entrambe sfide di poco significato nell'immediato ma con possibili ripercussioni sul futuro.
Dopo Catania avevamo LA sfida con il chelsea, qualunque risultato saremmo rimasti primi in classifica ma la Roma stava lì con il fiato sul collo e ritrovarcela vicina e carica a mille di sicuro non ci avrebbe agevolati per il futuro, al Massimino ci presentammo un pò meno convinti rispetto alla nostra verve abituale,però ricordo che Mou SENZA PAURA schierò quasi tutti i titolari arruolabili, e nonostante tutto era tangibile la voglia di combattere per il risultato, volarono cartellini occasioni da gol rabbiose e senza l'uragano Muntari forse un pareggio l'avremmo portato a casa,e comunque se ci fu risparmio di energie di sicuro non fu così netto da lasciare intuire una certa Paura per il domani.
Martedì stesso tipo di sfida almeno sul piano delle motivazioni.
Benitez manda in campo pure Orlandoni ( ulla contro Paolone ci mancherebbe, ma è il terzo portiere con si e no 5 o 6 presenze in anni e anni di carriera in nerazzurro) oltre ad una schiera di baby manco fosse inter-juve del 1961(altra storia quella, l'unico 9-1 subito di cui vado fiero), segnale evidentissimo di paura per
le condizioni della squadra:
risultato (inevitabile direi)squadra spenta senza gioco senza idee e totalmente in balia di un avversario che a S.Siro avevamo abbondantemente umiliato e soprattutto cosa estremamente grave senza un briciolo di grinta collettiva,basta guardare il numero di falli (che non sono una cosa bella certo, però che piaccia o no sono dimostrazione di grinta e di tenacia) pressochè esiguo.
Morale della favola...dopo una partita come quella di Catania sei indiavolato con il mondo perchè c'è un risultato, un 3-1 che è più bugiardo di Pinocchio, perchè sei sceso in campo anche con una gamba rotta, con un dolore insopportabile ma hai dato veramente tutto te stesso per dimostrare che tu sei più forte di tutto e di tutti,dolori fisci inclusi e sei pronto a sbaranare chiunque pur di smentire quella bugia, e li Dio protegga il il malcapitato Chelsea di turno che ha la sfiga di incontrarti subito dopo perchè quasi certamente dolori saranno tutti per lui, mentre i tuoi sono rimasti nello spogliatoio e sono chiusi a chiave(mi suscita un amaro sorriso Julio Cesar in versione Mike Tyson dopo l'ultimo round, all'andata)
Mi duole dirlo, perchè nonostante tutto reputo Benitez uno dei migliori allenatori al Mondo,ma da noi è un pesce fuor d'acqua.
La nostra è una squadra di guerrieri che rendono al meglio se hanno la spada sguainata e il coltello fra i denti, se al guerriero prima non lo metti in condizione di essere agile in battaglia e anzi ne pregiudichi il rendimento con una preparazione scellerata ( lui dice di no ma vai a trovarlo un numero così alto di lungodegenti nel resto del mondo, il mondiale mica l'ha giocato solo l'Inter,il Barça va a mille e il 90% di quella rosa al mondiale ha giocato 7 partite e l'anno scorso ha fatto il nostro stesso cammino meno una partita..la finale di Madrid) e poi lo fai impaurire dicendogli implictamente "potresti farti male" il guerriero automaticamente diventa un coniglio perchè vuoi o no ma gli hai trasmesso solo paura.
Mou incarnava al meglio questo spirito, indimenticabile fu 2 anni fa quando anche allora passammo come secondi nel girone, 10 minuti dopo disse "Bene...ora voglio il Manchester United agli ottavi" della serie non me ne frega nulla se quella è la squadra più forte del momento, io sono forte, io non ho paura.
Poi la storia la ricordiamo tutti purtroppo, un sogno dei quarti infrantosi su una traversa di Adriano e un palo di Ibra, ma si vedeva, era tangibile che qualcosa di maestosamente grande era in quel momento solo allo stato embrionale e che prima o poi sarebbe germogliata.
Oggi di tutto questo non c'è assolutamente nulla, basta un graffio e immediatamente si tira via la gamba, l'anno scorso eravamo capaci di perdere 3-1 all'84mo crederci perchè in fondo sai che puoi farlo, e poi finire la partita con un memorabile 4-3.
Adesso sotto 1-0 diventa un impresa impossibile anche solo provare a pareggiare, (tranne qualche sporadico caso quando la fortuna vuole che il tuo avversario sia molto Zemaniano come filosofia di gioco e allora il tabellino marcatori ha buone possibilità di diventare corposo).
I guerrieri hanno timore, è questo purtroppo il messaggio che filtra sia all'interno che all'esterno della squadra, e ho paura che il punto più basso di questo amaro percorso non sia stato ancora toccato.L'unica mia speranza è che dato il folto numero di giocatori sudamericani che abbiamo in squadra, l'importanza che ha per loro la competizione Intercontinentale sia una motivazione sufficiente per tutto il gruppo per tornare anche se per pochi giorni la squadra di guerrieri spartani ammirata pchi mesi fa.

Un saluto a tutti e forza Inter sempre nel cuore".

Luca


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