Julio Cesar dice addio all'Inter: un pensiero per lui
"Mi hanno chiesto se avessi i lacrimoni per lui. "Certo ke ce li ho per lui!"
Sette anni di gioie e dolori e lui lì, sempre pronto a difendere la porta e i nostri colori.
Interista vero, l'ultimo ad uscire dal campo quando si perdeva; pronto ad andare a casa a piedi se perdevamo per colpa di un suo errore; esultava col dito al cielo roteando all'interno della porta quasi più del compagno autore del gol; piangeva quando le cose andavano male e i tifosi fischiavano; s'incazzava nello spogliatoio 'perchè non possiamo fare questa figura di merda davanti ai nostri tifosi. Adesso entriamo in campo e vinciamo'; mano sempre sul petto, lato del cuore… lato dello stemma dell'Inter, la sua squadra, per la quale volava, parare rigori, urlava, gioiva.
Ha rubato tanti sogni per regalarli a Noi.
E' la vita, è il calcio, dicono. Ma queste sono frasi fatte.
E' vero che conta la maglia, la squadra, lo stemma, perché i giocatori vanno e vengono, ma la squadra resta… ma quando a partire è un Campione che ha fatto la storia, quando va via un grande Uomo che i nostri figli ne sentiranno parlare in tv come il portiere del Triplete, non è facile pensare solo alla maglia.
Non puoi pensare alla maglia come una cosa a parte, perchè parte di quella maglia, parte di quel colore nerazzurro, è anche opera delle mani di Julione.
Per questo e per tanto altro ancora:
Per sempre 1 di Noi!
#GrazieDiTuttoJulione".
Daniele