"L'Inter e il fenomeno del déjà-vu"
"Wikipedia recita così: Il déjà-vu ("già visto"), è un fenomeno psichico rientrante nelle forme di alterazione dei ricordi: esso consiste nella sensazione erronea di aver già visto un'immagine o di aver già vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando.
Seppur impropriamente, viene anche chiamato «falso riconoscimento»
Questa è la sensazione che ho provato ieri sera.
Il Gasp come Benitez sono due ottimi allenatori, con una loro identità calcistica, un loro credo e una scarsa propensione al dialogo con i propri giocatori.
L'inter 2010-11 come quella odierna sono due ottime squadre con una propria identità calcistica, un loro credo e una scarsa propensione al dialogo con il proprio mister.
Non abbiamo ancora visto Chivu gridare contro la panchina né Gasperini parlare a ruota libera della società , forse perché siamo solo alla prima di campionato ma già da ora bisogna lavorare per non buttare via un'altra stagione.
Già, la prima di campionato. Non è un errore, voglio solo rimuovere lo squallido spettacolo che i calciatori di serie A hanno messo in atto due settimane or sono, privando i propri tifosi, molti dei quali programmano le proprie vacanze (almeno chi può ancora permettersele) anche in funzione del calendario calcistico, dello spettacolo per il quale avevano pagato il biglietto.
Come nella nuova pubblicità della pay-tv si sono vestiti da santi facendo miracoli, nella realtà ne hanno fatto un altro lasciando la domenica più attesa dell'anno scandita solo dai rintocchi del campanile della messa domenicale senza alcun fischio, coro o applauso.
I giornali come i forum dei tifosi di questi tempi sono poco potabili. Come non bastasse la stampa avversa a minare il sistema nervoso dell'interista è lo stesso “interista da forum” che fino a ieri vinceva il campionato malgrado Milito fosse un giocatore finito e strapagato, ad aggrapparsi al Principe Redentore spedendogli le sterline d'oro della prima comunione speranzoso di evitare la serie B.
Lo scorso anno battendo i pugni e pestando i piedi come bambini viziati i nostri eroi hanno cominciato a fare quello che sapevano fare solo dopo aver fatto cacciare il papà cattivo (Benitez) che quando non facevano i compiti li mandava a nanna senza cena, sostituito dallo zio buono (Leonardo) che gli faceva mangiare il dolcino anche se avanzavano le verdure.
Un po' di educazione serve; per un tifoso lo scorso scudetto sarebbe stato un altro record importante, una bandiera da conficcare sulla superficie di Marte che nessun supporter di nessun altra squadra avrebbe mai potuto staccare. Per un calciatore forse era solo un premio per comprarsi un'altra macchina nuova, un ristorante o una casa al mare.
Proprio così, un déjà-vu, speranzoso di sbagliarmi ma comunque un déjà-vu, lo ripeto quasi tremando come un cittadino che non si sente rappresentato dal proprio premier, come se la media presenze sugli spalti più alta d'Italia non bastasse a obbligare 11 semidei a dare tutto 90 minuti alla settimana, come se imparare uno schema di gioco nuovo fosse più difficile che laurearsi in medicina.
Uno schema, serve solo un po' di umiltà, almeno quanta ne sarebbe bastata lo scorso anno per vincere il campionato con un allenatore che chiedeva di essere seguito.
Fortunatamente a breve ricominciano i campionati amatoriali, ci saranno mister che lasciata moglie e prole a casa durante la sera di 'libera uscita' urleranno a guardalinee pieni di passione che il proprio attaccante ,tubista con uno stipendio da 800 euro, è stato agganciato da quel precario dell'altra squadra che a fine mese resterà senza lavoro. Non c'è risultato migliore che farsi una birretta al triplice fischio del arbitro disoccupato, almeno per un paio di ore non ci saranno né bollette né cartelle esattoriali.
E ora ditemi: chi sono gli eroi?
Cordialmente Forza Inter".
Lorenzo